Quindi, all’alba, il Buddha si rivolse ai monaci: “Questa notte, il glorioso deva Rohitassa, illuminando l’intero boschetto di Jeta, è venuto da me, si è inchinato, si è messo a lato e mi ha chiesto: “Signore, è possibile conoscere o vedere o raggiungere la fine del mondo viaggiando in un luogo dove non si nasce, si invecchia, si muore, si trapassa o si rinasce?” …
(continua come il sutta precedente, AN 4.45.)