Così ho sentito. Un tempo il Buddha soggiornava presso Sāvatthī nel boschetto di Jeta, al monastero di Anāthapiṇḍika.
Là il Buddha si rivolse ai monaci: “Monaci!”
“Venerabile signore.” – i monaci risposero.
Il Buddha così disse: “Monaci, quando ho raggiunto il primo risveglio, mi trovavo presso Uruvelā ai piedi dell’albero di baniano sulla riva del fiume Nerañjarā. Mentre ero in meditazione questo pensiero mi si presentò: “Chi è senza rispetto e riverenza vive nella sofferenza. Quale asceta o bramano dovrei onorare, rispettare e fare affidamento?”
Poi ho pensato: “Onorerei e rispetterei e farei affidamento su un altro asceta o bramano in modo da completare l’intero ramo della morale, se fosse incompleto. Ma non vedo nessun altro asceta o bramano in questo mondo – con i suoi deva, Māra e Brahmā, con i suoi asceti e bramani, deva e esseri umani – che sia più esperto di me riguardo la morale, che dovrei onorare e rispettare e su cui fare affidamento.
Onorerei e rispetterei e farei affidamento su un altro asceta o bramano in modo da completare l’intero ramo della meditazione, se fosse incompleto. Ma non vedo nessun altro asceta o bramano … che sia più esperto di me nella meditazione …
Onorerei e rispetterei e farei affidamento su un altro asceta o bramano in modo da completare l’intero ramo della saggezza, se fosse incompleto. Ma non vedo nessun altro asceta o bramano … che sia più esperto di me in saggezza …
Onorerei e rispetterei e farei affidamento su un altro asceta o bramano in modo da completare l’intero ramo della liberazione, se fosse incompleto. Ma non vedo nessun altro asceta o bramano … che sia più esperto di me nella liberazione …’
Poi ho pensato: “Perché non onoro e rispetto e non mi affido allo stesso insegnamento con cui ho raggiunto il risveglio?”
Quindi Brahmā Sahampati, conoscendo i miei pensieri, svanì dal regno di Brahmā e apparve di fronte a me, con la stessa facilità con cui un uomo forte può stendere o contrarre un braccio.
Sistemò la veste su una spalla, si inginocchiò e, dopo avermi salutato con rispetto, mi disse: “È vero, Beato! È vero, Sublime! Tutti i perfetti, i Buddha completamente risvegliati che hanno vissuto nel passato hanno onorato e rispettato e hanno fatto affidamento su questo stesso insegnamento. Tutti i perfetti, i Buddha completamente risvegliati che vivranno in futuro onoreranno, rispetteranno e faranno affidamento su questo stesso insegnamento. Possa il Beato, il perfetto, il Buddha completamente risvegliato onorare e rispettare e fare affidamento su questo stesso insegnamento anche adesso.”
Così parlò Brahmā Sahampati, poi continuò dicendo:
Tutti i Buddha del passato,
i Buddha del futuro,
e il Buddha vivente
distruttori di ogni sofferenza
rispettano il vero insegnamento,
lo hanno vissuto, lo vivono
e lo vivranno.
Questa è la natura dei Buddha.
Quindi chi ama se stesso,
chi aspira alla trascendenza,
dovrebbe rispettare il vero Dhamma,
ricordando gli insegnamenti dei Buddha.”
Così disse Brahmā Sahampati. Poi, dopo avermi salutato con rispetto, tenendomi alla sua destra, scomparve. Quindi, conoscendo la richiesta di Brahmā e ciò a me adatto, ho onorato e rispettato e ho fatto affidamento sullo stesso insegnamento con cui ho raggiunto il risveglio. Siccome anche il Saṅgha ha raggiunto tale grandezza, io rispetto anche il Saṅgha.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Anguttara Nikaya