Un tempo il Beato soggiornava a Sāvatthī, nel boschetto di Jeta, al parco di Anāthapiṇḍika. Quindi la regina Mallikā si recò dal Beato, gli rese omaggio, si sedette a lato e gli disse:
(1) “Bhante, perché alcune donne in questo mondo sono (i) brutte, deformi e inguardabili; (ii) povere, misere e indigenti; e (iii) prive di potere? (2) E perché alcune sono (i) brutte, deformi e inguardabili; ma (ii) ricche, con grandi ricchezze e proprietà; e (iii) potenti? (3) E perché alcune donne in questo mondo sono (i) belle, attraenti e graziose, dotate di una suprema bellezza di carnagione; ma (ii) povere, indigenti e prive di mezzi; e (iii) prive di potere? (4) E perché alcune sono (i) belle, attraenti e graziose, dotate di suprema bellezza di carnagione; (ii) ricche, con grandi ricchezze e proprietà; e (iii) potenti?”
(1) “In questo mondo, Mallikā, (i) qualche donna è incline alla rabbia e facilmente irritabile. Anche se viene leggermente criticata, perde la calma e si arrabbia, ostile e caparbia; mostra rabbia, odio e amarezza. (ii) Non dona nulla agli asceti o ai brahmani: cibo e bevande; abiti e veicoli; ghirlande, profumi e unguenti; letti, dimore e lampade. (iii) Ed è invidiosa, gelosa, si offende e non sopporta il guadagno, l’onore, il rispetto, la stima, l’omaggio e l’adorazione dati agli altri. Dopo il trapasso, se rinasce in questo mondo, ovunque rinasca (i) sarà brutta, deforme e inguardabile; (ii) povera, misera e indigente; e (iii) priva di potere.
(2) Un’altra donna è (i) incline alla rabbia e facilmente irritabile. . . . (ii) ma dona agli asceti o ai brahmani. . . . (iii) Ed è senza invidia, senza gelosia, non si offende e non invidia il guadagno, l’onore, il rispetto, la stima, l’omaggio e l’adorazione dati agli altri. Dopo il trapasso, se rinasce in questo mondo, ovunque rinasca (i) sarà brutta, deforme e inguardabile; (ii) ma sarà ricca, con grandi ricchezze e proprietà; e (iii) potente.
(3) Un’altra donna ancora (i) non è incline alla rabbia o spesso irritabile. Anche se viene molto criticata, non perde la calma e non si arrabbia, non diventa ostile e caparbia; non mostra rabbia, odio e amarezza. (ii) Ma non dona nulla agli asceti o ai brahmani … (iii) Ed è invidiosa, gelosa, si offende e non sopporta il guadagno, l’onore, il rispetto, la stima, l’omaggio e l’adorazione dati agli altri. Dopo il trapasso, se rinasce in questo mondo, ovunque rinasca (i) sarà bella, attraente e graziosa, dotata di suprema bellezza di carnagione; (ii) ma sarà povera, indigente, con poca ricchezza; (iii) e priva di potere.
(4) E ancora un’altra donna è (i) poco incline alla rabbia o spesso irritabile. . . . (ii) e dona agli asceti o ai brahmani. . . . (iii) Ed è senza invidia, senza gelosia, non si offende e non invidia il guadagno, l’onore, il rispetto, la stima, l’omaggio e l’adorazione dati agli altri. Dopo il trapasso, se rinasce in questo mondo, ovunque rinasca (i) sarà bella, attraente e graziosa, dotata di suprema bellezza di carnagione; (ii) ricca, con grandi ricchezze e proprietà; e (iii) potente.
Questo, Mallikā, è il motivo per cui alcune donne in questo mondo sono (i) brutte, deformi e inguardabili; (ii) povere, indigenti, e (iii) prive di potere. Questo è il motivo per cui alcune sono (i) brutte, deformi e inguardabili; ma (ii) ricche, con grandi ricchezze e proprietà; e (iii) potenti. Questo è il motivo per cui alcune donne in questo mondo sono (i) belle, attraenti e graziose, dotate di suprema bellezza di carnagione; ma (ii) povere, misere e indigenti; e (iii) prive di potere. Questo è il motivo per cui alcune sono (i) belle, attraenti e graziose, dotate di suprema bellezza di carnagione; (ii) ricche, con grandi ricchezze e proprietà; e (iii) potenti.”
Dopo tali parole, la regina Mallikā disse al Beato: “Suppongo, Bhante, (i) che in qualche vita precedente ero incline all’ira e spesso irritabile; che anche quando venivo criticata leggermente perdevo la calma e diventavo arrabbiata, ostile e caparbia, e mostravo rabbia, odio e amarezza. Perciò ora sono brutta, deforme e inguardabile. (ii) Ma suppongo che in qualche altra vita precedente io abbia donato agli asceti o ai brahmani … letti, dimore e lampade. Perciò ora sono ricca, con grandi ricchezze e proprietà. (iii) E suppongo che in qualche altra vita precedente io sia stata senza invidia, senza gelosia, senza rancore per il guadagno, l’onore, il rispetto, la stima, l’omaggio e l’adorazione dati agli altri. Perciò ora sono potente. In questa corte ci sono ragazze di famiglie khattiya, brahmani e capifamiglia su cui esercito il comando.
Da oggi, Bhante, (i) non sarò incline alla rabbia e spesso irritabile. Anche quando sarò molto criticata non perderò la calma e non diventerò irritata, ostile e caparbia; non mostrerò rabbia, odio e amarezza. (ii) E donerò agli asceti o ai brahmani: cibo e bevande; abiti e veicoli; ghirlande, profumi e unguenti; letti, dimore e lampade. (iii) E sarò senza invidia, senza gelosia, senza rancore per il guadagno, l’onore, il rispetto, la stima, l’omaggio e l’adorazione dati agli altri.
“Eccellente, Bhante! Proprio come se si rivoltasse ciò che era capovolto, si rivelasse ciò che era nascosto, si mostrasse la via a chi si era smarrito, o si recasse una luce nell’oscurità in modo che chi ha occhi possa vedere le forme, allo stesso modo il Maestro Gotama — con vari metodi — ha reso chiaro il Dhamma. Io prendo rifugio nel Maestro Gotama, nel Dhamma, e nella comunità dei monaci. Possa il maestro Gotama accettarmi come seguace laica che ha preso in lui rifugio, da questo giorno e per tutta la vita.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di © Bhikkhu Bodhi, The Numerical Discourses of the Buddha (Wisdom Publications, 2012). Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Anguttara Nikaya