Un tempo il Buddha soggiornava presso Rājagaha, nel boschetto di bambù, alla riserva degli scoiattoli.
Quindi il brahmano Vassakāra, un ministro di Magadha, si recò dal Buddha e scambiò con lui dei cortesi saluti. Dopo i saluti, si sedette a lato e disse al Buddha:
“Maestro Gotama, potrebbe una persona cattiva riconoscere una persona cattiva: ‘Questa persona è una persona cattiva’?”
“Questo è impossibile, brahmano, non può accadere.”
“Potrebbe una persona cattiva riconoscere una persona buona: ‘Questa persona è una persona buona’?
“Anche questo è impossibile, non può accadere.”
“Maestro Gotama, potrebbe una persona buona riconoscere una persona buona: ‘Questa persona è una persona buona’?”
“Questo, brahmano, è possibile”
“Potrebbe una persona buona riconoscere una persona cattiva: ‘Questa persona è una persona cattiva’?”
“Anche questo è possibile.”
“È incredibile, Maestro Gotama, è incredibile, come è stato ben esposto tutto ciò dal Maestro Gotama: ‘È impossibile, non può accadere, che una persona cattiva possa riconoscere … Ma è possibile che una persona buona possa riconoscere …’.
Una volta, i membri appartenenti all’assemblea del brahmano Todeyya continuavano a lamentarsi degli altri: ‘Questo re Eḷeyya è uno sciocco per essere così devoto a Rāmaputta. Gli mostra persino la massima deferenza inchinandosi a lui, alzandosi per lui, salutandolo a mani giunte e osservando il corretto galateo per lui. E anche questi uomini del re sono sciocchi – Yamaka, Moggalla, Ugga, Nāvindakī, Gandhabba e Aggivessa – perché mostrano lo stesso tipo di deferenza a Rāmaputta’. Allora il brahmano Todeyya ragionò con loro in questo modo: ‘Cosa ne pensate, signori? Quando si tratta dei vari doveri e discorsi, il re Eḷeyya non è astuto, persino migliore degli esperti?’ ‘È vero, signore’.
‘Ma siccome Rāmaputta è ancora più astuto ed esperto del re Eḷeyya perciò il re gli è così devoto. Ecco perché egli mostra a Rāmaputta la massima deferenza inchinandosi a lui, alzandosi in piedi per lui, salutandolo a mani giunte e osservando il giusto galateo per lui.
Cosa ne pensate, signori? Quando si tratta dei vari doveri e discorsi, gli uomini del re – Yamaka, Moggalla, Ugga, Nāvindakī, Gandhabba e Aggivessa – non sono forse migliori degli esperti?’ ‘È vero, signore’.
‘È perché Rāmaputta è ancora più astuto ed esperto degli uomini del re che essi hanno tanta devozione per lui. …
È perché Rāmaputta è ancora più astuto ed esperto del re Eḷeyya che il re gli è così devoto. Ecco perché egli mostra a Rāmaputta la massima deferenza inchinandosi a lui, alzandosi in piedi per lui, salutandolo a mani giunte e osservando il giusto galateo per lui’.
È incredibile, Maestro Gotama, è incredibile, come è stato ben esposto ciò dal Maestro Gotama: ‘È impossibile, non può accadere, che una persona cattiva possa riconoscere … Ma è possibile che una persona buona possa riconoscere …’
… Ma è possibile che una persona buona possa riconoscere … Bene, ora, Maestro Gotama, devo andare. Ho molti doveri e molto da fare.”
“Va bene, brahmano, vai quando vuoi.”
Allora Vassakāra il brahmano, avendo approvato e accettato quanto detto dal Buddha, si alzò dal suo posto e se ne andò.
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Anguttara Nikaya