Lì il venerabile Mahāmoggallāna si rivolse ai monaci: “Venerabili, monaci!”
“Venerabile.”, risposero. Il venerabile Mahāmoggallāna così disse: “Considerate un monaco che dichiara l’illuminazione: ‘Ho compreso: La rinascita è finita, il viaggio spirituale è stato completato, ciò che doveva essere fatto è stato fatto, non ci saranno future esistenze.’ Viene indagato, esaminato e analizzato dal Tathagata o da uno dei suoi discepoli che ha ottenuto i jhana ed è esperto nelle realizzazioni, delle menti altrui e dei meandri della mente altrui. Se viene esaminato in questo modo, si blocca o perde il sentiero. Cade in rovina e in fallimento.
Il Tathagata o uno dei suoi discepoli comprende la sua mente e indaga: ‘Perché questo venerabile dichiara l’illuminazione, affermando: ‘Ho compreso: La rinascita è finita, il viaggio spirituale è stato completato, ciò che doveva essere fatto è stato fatto, non ci saranno future esistenze.’?
Comprendono: ‘Questo venerabile diventa irritabile e spesso vive con la mente piena di rabbia. Ma essere pieni di rabbia significa rifiutare il Dhamma e la Disciplina proclamati dal Tathagata.
Questo venerabile è aggressivo…
incline al disprezzo…
sprezzante …
geloso …
avaro …
subdolo …
ingannevole …
Questo venerabile ha desideri cattivi e spesso vive con la mente piena di desideri. Ma essere pieni di desideri significa rifiutare il Dhamma e la Disciplina proclamati dal Tathagata.
Quando c’è ancora molto da realizzare, questo venerabile si è fermato a metà, dopo aver conseguito qualche merito insignificante. Ma fermarsi a metà significa decadere dal Dhamma e dalla Disciplina proclamati dal Tathagata.
Non è possibile per un monaco raggiungere la crescita, il miglioramento o la maturità in questo Dhamma e in questa Disciplina senza rinunciare a dieci qualità. È possibile per un monaco raggiungere la crescita, il miglioramento o la maturità in questo Dhamma e in questa Disciplina dopo aver rinunciato a dieci qualità.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Anguttara Nikaya