Skip to content

Vv 2.5: Bhadditthi Sutta – La dimora di una graziosa signora

Buddha Supremo:
Deva, intorno alla tua dimora ci sono alberi di mandarava molto belli e ricoperti di filamenti di fiori blu, gialli, neri, cremisi e rossi. Tu indossi una ghirlanda di fiori di mandarava sul capo. Questo bellissimo tipo di albero non si trova in nessun altro mondo celeste.
Famoso deva, quale azione meritoria hai compiuto per rinascere nel mondo celeste Tavatimsa?

Deva:
Bhante, nel mondo umano c’è una città chiamata Kimbila. Lì ero una seguace laica del Buddha Supremo. Il mio nome era Bhadditthi. Avevo una fede incrollabile nella Triplice Gemma. Praticavo i precetti e gioivo nel donare e condividere. Inoltre, avevo fiducia nei nobili monaci che avevano una mente pura. Offrivo vesti, cibo, riparo e lampade.
Ero desiderosa di osservare gli Otto Precetti quattro volte al mese in ognuna delle quattro fasi lunari. Conducevo una vita sobria ed ero molto generosa.
Mi sono astenuta dall’uccidere, dal rubare, dal mentire e dall’assumere sostanze intossicanti. Non ho mai tradito mio marito. Ero felice di osservare questi Cinque Precetti ogni giorno. Ero abbastanza saggia da comprendere le Quattro Nobili Verità. In questo modo sono diventata una seguace discepola del supremo Buddha Gautama.
I saggi compassionevoli, l’Arahant Sariputta e l’Arahant Moggallana, sono i due principali discepoli del Buddha Supremo. Un giorno ho offerto loro l’elemosina e ho raccolto molti meriti da quell’offerta. Inoltre, osservavo spesso gli Otto Precetti quattro volte al mese. Di conseguenza, quando ho lasciato il mondo umano, sono rinata in questo mondo celeste. Ora godo dei piaceri divini nel mondo celeste Nandana. La mia bellezza si irradia in tutte le direzioni.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Ven. Kiribathgoda Gnanananda Thera.
Stories of Heavenly Mansions from the Vimanatthu © 2018 Mahamegha Publications. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoVimanavatthu