Così ho sentito. In una certa occasione il Beato soggiornava presso Savatthi, nel boschetto di Jeta, al monastero di Anathapindika. Ora a quel tempo, molte persone a Savatthi erano eccessivamente attaccate ai piaceri dei sensi. Vivevano deliziandosi, erano vincolati, infatuati, legati, completamente assorbiti dai piaceri dei sensi. Quindi di mattina presto, un gran numero di monaci, si vestirono e dopo aver preso mantello e scodella, si recarono a Savatthi in cerca d’elemosina. Finita la questua a Savatthi, dopo il pasto, al ritorno del loro giro di elemosina, andarono dal Beato e, dopo averlo salutato, si sedettero ad un lato. Appena seduti, dissero al Beato: ” Molte persone a Savatthi sono eccessivamente attaccate ai piaceri dei sensi. Vivono deliziandosi, sono vincolati, infatuati, legati, completamente assorbiti dai piaceri dei sensi. “
Allora il Beato, in quella occasione, declamò questi solenni versi ispirati:
Aggrappandosi ai piaceri dei sensi, ai legami dei sensi,
non vedendo nessuna colpa in quei legami,
sempre vincolati a quei legami
attraverseranno il flusso così grande ed immenso.
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Thanissaro Bhikkhu. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Udana