1. Così ho sentito. Un tempo il venerabile Vangisa viveva presso Alavi nel luogo di culto Aggalavi con il suo maestro Nigrodha Kappa.
2. In quella occasione il venerabile Vangisa era un novizio e da poco aveva intrapreso la via ascetica. Egli soggiornava sotto le disposizioni dell’abate residente.
3. Allora molte donne desiderose di visitare il monastero, dopo essersi agghindate, si recarono al monastero.
4. Vedendo quelle donne il venerabile Vangisa si inquietò e la brama sorse nella sua mente.
5. Allora il venerabile Vangisa pensò: “Ciò non è un bene per me. Non deve in me verificarsi questa inquietudine mentale accompagnata da brama. Come potrei dissolvere tale inquietudine e far sorgere la calma nelle altrui menti? Come potrei dissolvere tale inquietudine e far sorgere la calma nella mia mente?”
6. Quindi il venerabile Vangisa, dopo aver dissipato la sua inquietudine facendo sorgere la calma nella sua mente, recitò questi versi:
“Ho abbandonato la vita domestica e ho intrapreso la via dell’ascetismo in cerca di pace,
tuttavia questi pensieri oscuri e sbagliati mi disturbano. Sono totalmente istruito,
Uggaputta di Mahisa è il mio maestro. Lasciate che molte donne vengano e mi circondano.
Io non abbandonerò mai la mia Comunità. Costoro non mi cambieranno.
Sono ben saldo nel Dhamma.
Conosco profondamente le parole di unione col Sole,
la mia mente è ben salda nel sentiero della cessazione.
Sempre in me il Male è in agguato,
ma non lascerò che la Morte conosca il mio sentiero.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhuni Uppalavanna. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Samyutta Nikaya