A Sāvatthī.
Lì il Buddha disse:
“Monaci, ci sono questi quattro retti sforzi. Quali quattro?
È quando un monaco genera entusiasmo, si impegna, fa uno sforzo, esercita la mente e si sforza affinché non sorgano qualità cattive e non salutari.
Genera entusiasmo, si impegna, fa uno sforzo, esercita la mente e si sforza affinché le cattive qualità non salutari appena sorte vengano abbandonate.
Genera entusiasmo, si impegna, si sforza, esercita la mente e si sforza affinché sorgano le qualità salutari.
Genera entusiasmo, si impegna, fa uno sforzo, esercita la mente e si sforza in modo che le qualità salutari appena sorte rimangano, non vadano perse, ma aumentino, maturino e si completino con lo sviluppo. Questi sono i quattro retti sforzi.
Il fiume Gange tende, pende e scorre verso est. Allo stesso modo, un monaco che sviluppa e coltiva i quattro retti sforzi tende, pende e scorre verso il nibbana.
E in che modo un monaco che sviluppa i quattro retti sforzi si tende, pende e scorre verso il nibbana?
Genera entusiasmo, si impegna, fa uno sforzo, esercita la mente e si sforza affinché non sorgano qualità cattive e non salutari.
Genera entusiasmo, si impegna, fa uno sforzo, esercita la mente e si sforza affinché le cattive qualità non salutari appena sorte vengano abbandonate.
Genera entusiasmo, si impegna, fa uno sforzo, esercita la mente e si sforza affinché sorgano qualità salutari.
Genera entusiasmo, si impegna, fa uno sforzo, esercita la mente e si sforza affinché le qualità salutari appena sorte rimangano, non vadano perse, ma aumentino, maturino e si completino con lo sviluppo.
In questo modo, un monaco che sviluppa e coltiva i quattro retti sforzi tende, pende e scorre verso il nibbana.” … (continua come in SN 45.92-102.)
Sei in pendenza verso est,
e sei in direzione dell’oceano;
questi due sei fanno dodici,
e così si recita questo capitolo.
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Samyutta Nikaya