Di mattina presto, alcuni monaci, dopo essersi vestiti e aver preso mantello e ciotola, si recarono a Sāvatthī per l’elemosina. Poi pensarono: “È troppo presto per chiedere l’elemosina a Sāvatthī. Perché non andiamo al monastero degli asceti erranti che seguono altri sentieri?” Allora si recarono al monastero degli asceti erranti che seguono altri sentieri e, lì giunti, dopo aver scambiato con loro dei cortesi saluti, sedettero a lato. Gli asceti erranti dissero: “Venerabili, l’asceta Gotama insegna ai suoi discepoli in questo modo: ‘Monaci, vi prego di abbandonare i cinque ostacoli – impurità dell’animo che indeboliscono la saggezza – e di sviluppare i sette fattori del risveglio.’ Anche noi insegniamo ai nostri discepoli: ‘Venerabili, abbandonate i cinque ostacoli – impurità dell’animo che indeboliscono la saggezza – e sviluppate i sette fattori del risveglio.’ Qual è dunque la differenza tra gli insegnamenti e le istruzioni dell’asceta Gotama e i nostri?”
Quei monaci né approvarono né respinsero l’affermazione degli asceti erranti che seguono altri sentieri. Si alzarono dal loro posto, pensando: “Impareremo il significato di questa affermazione dal Buddha stesso.” Poi, dopo il pasto, tornati dal giro delle elemosine, andarono dal Buddha, si inchinarono, si sedettero a lato e gli raccontarono l’accaduto.
“Monaci, quando gli asceti erranti che seguono altri sentieri affermano questo, dovreste dire loro: ‘Ma venerabili, c’è un modo in cui i cinque ostacoli diventano dieci e i sette fattori del risveglio diventano quattordici?’ Interrogati in questo modo, gli asceti erranti che seguono altri sentieri rimarrebbero perplessi e, inoltre, si sentirebbero frustrati. Perché? Perché sono fuori dal loro elemento. Non vedo nessuno in questo mondo – con i suoi deva, i suoi Māra e i suoi Brahmā, questa gente con i suoi asceti e brahmani, i suoi deva ed esseri umani – che possa dare una risposta soddisfacente a queste domande, se non il Tathagata o un suo discepolo o qualcuno che l’abbia da loro sentito.
In che modo i cinque ostacoli diventano dieci? Il desiderio sensuale di ciò che è interno è un ostacolo; e anche il desiderio sensuale di ciò che è esterno è un ostacolo. Ecco come ciò che viene brevemente definito ‘l’ostacolo del desiderio sensuale’ diventa duplice. La cattiva volontà per ciò che è interno è un ostacolo; e anche la cattiva volontà per ciò che è esterno è un ostacolo. Ecco come ciò che viene brevemente definito ‘l’ostacolo della cattiva volontà’ diventa duplice. Il torpore è un ostacolo e anche la sonnolenza è un ostacolo. Ecco come ciò che viene brevemente definito ‘l’ostacolo del torpore e della sonnolenza’ diventa duplice. L’inquietudine è un ostacolo e anche il rimorso è un ostacolo. Ecco come ciò che viene brevemente definito ‘l’ostacolo dell’inquietudine e del rimorso’ diventa duplice. Il dubbio sulle realtà interne è un ostacolo; e anche il dubbio sulle realtà esterne è un ostacolo. Ecco come ciò che viene sinteticamente definito ‘l’ostacolo del dubbio’ diventa duplice. Questo è il modo in cui i cinque ostacoli diventano dieci.
E in che modo i sette fattori del risveglio diventano quattordici? La presenza mentale delle realtà interne è il fattore del risveglio della presenza mentale e la presenza mentale delle realtà esterne è anch’essa il fattore del risveglio della presenza mentale. Ecco come ciò che viene brevemente definito ‘il fattore del risveglio della presenza mentale’ diventa duplice.
Investigare, esplorare e indagare le realtà interne con saggezza è il fattore del risveglio dell’investigazione del Dhamma; e investigare, esplorare e indagare le realtà esterne con saggezza è anche il fattore del risveglio dell’investigazione del Dhamma. Ecco come ciò che viene brevemente definito ‘il fattore del risveglio dell’investigazione del Dhamma’ diventa duplice.
L’energia fisica è il fattore del risveglio dell’energia; anche l’energia mentale è il fattore del risveglio dell’energia. Ecco come ciò che viene brevemente definito ‘fattore del risveglio dell’energia’ diventa duplice.
L’estasi mentre si dispone la mente e la si mantiene unita è il fattore del risveglio dell’estasi; e l’estasi senza disporre la mente e mantenerla unita è anch’essa il fattore del risveglio dell’estasi. In questo modo, ciò che viene brevemente definito ‘il fattore del risveglio dell’estasi’ diventa duplice.
La tranquillità fisica è il fattore del risveglio della tranquillità; e anche la tranquillità mentale è il fattore del risveglio della tranquillità. In questo modo, ciò che viene brevemente definito ‘il fattore del risveglio della tranquillità’ diventa duplice.
La concentrazione mentre si dispone la mente e la si mantiene unita è il fattore del risveglio della concentrazione; e la concentrazione senza disporre la mente e mantenerla unita è anch’essa il fattore del risveglio della concentrazione. In questo modo, ciò che viene brevemente definito ‘fattore del risveglio della concentrazione’ diventa duplice.
L’equanimità per le realtà interne è il fattore del risveglio dell’equanimità; e anche l’equanimità per le realtà esterne è il fattore del risveglio dell’equanimità. In questo modo, ciò che viene brevemente chiamato ‘fattore del risveglio dell’equanimità’ diventa duplice. In questo modo i sette fattori del risveglio diventano quattordici.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Samyutta Nikaya