Un tempo il Buddha soggiornava presso Rājagaha, nel boschetto di bambù, nella riserva degli scoiattoli. In quel periodo il venerabile Mahāmoggallāna dimorava sulla montagna del Picco dell’Avvoltoio ed era malato, sofferente, gravemente infermo. Nel tardo pomeriggio, il Buddha dopo la meditazione, si recò dal venerabile Moggallāna, si sedette al posto preparato e gli disse:
“Spero che tu stia bene, Moggallāna; spero che tu stia bene. E spero che il dolore si affievolisca e non cresca, che sia evidente il suo attenuarsi e non il suo aggravarsi.”
“Signore, non sto bene, non sto affatto bene. Il dolore è terribile e aumenta, non si attenua; la sua crescita è evidente, non il suo affievolimento.”
“Moggallāna, ho ben spiegato questi sette fattori del risveglio. Se sviluppati e coltivati, conducono alla conoscenza diretta, al risveglio e al nibbana. Quali sette? Il fattore del risveglio della presenza mentale, dell’investigazione del Dhamma, dell’energia, dell’estasi, della tranquillità, della concentrazione e dell’equanimità. Questi sono i sette fattori del risveglio che ho ben illustrato. Se sviluppati e coltivati, portano alla conoscenza diretta, al risveglio e al nibbana.”
“In effetti, Benedetto, questi sono i fattori del risveglio! In effetti, Beato, questi sono i fattori del risveglio!”
Così disse il Buddha. Soddisfatto, il venerabile Mahāmoggallāna fu contento delle parole del Buddha. Quindi guarì da quella malattia.
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Samyutta Nikaya