“Monaci, proprio come se un pescatore gettasse un amo con l’esca in un lago profondo ed un pesce affamato abboccasse – quel pesce che ha abboccato all’amo del pescatore cadrà in rovina e in disgrazia, e il pescatore potrà fare di lui ciò che vuole – allo stesso modo, vi sono questi sei ami nel mondo per la rovina degli esseri, per la distruzione di tutte le creature. Quali sei? Ci sono forme, monaci, riconoscibili dall’occhio – piacevoli, attraenti, affascinanti, dolci, aggraziate, seducenti, eccitanti. Se un monaco ne gode, ne è attratto, e ne rimane affascinato, è chiamato un monaco che ha abboccato all’amo di Mara, che è caduto in rovina ed in disgrazia. Il Maligno può fare di lui ciò che vuole.
Ci sono suoni riconoscibili dall’orecchio…
Ci sono profumi riconoscibili dal naso…
Ci sono sapori riconoscibili dalla lingua…
Ci sono sensazioni tattili riconoscibili dal corpo…
Ci sono oggetti mentali riconoscibili dalla mente – – piacevoli, attraenti, affascinanti, dolci, aggraziati, seducenti, eccitanti. Se un monaco ne gode, ne è attratto, e ne rimane affascinato, è chiamato un monaco che ha abboccato all’amo di Mara, che è caduto in rovina ed in disgrazia. Il Maligno può fare di lui ciò che vuole.
Ora ci sono forme riconoscibili dall’occhio – piacevoli, attraenti, affascinanti, dolci, aggraziate, seducenti, eccitanti. Se un monaco non ne gode, non ne è attratto, e non ne rimane affascinato, è chiamato un monaco che non ha abboccato all’amo di Mara, che ha rotto l’amo, che ha distrutto l’amo, che non cadrà in rovina e disgrazia. Il Maligno non può fare di lui ciò che vuole.
Ci sono suoni riconoscibili dall’orecchio…
Ci sono profumi riconoscibili dal naso…
Ci sono sapori riconoscibili dalla lingua…
Ci sono sensazioni tattili riconoscibili dal corpo…
Ci sono oggetti mentali riconoscibili dalla mente – piacevoli, attraenti, affascinanti, dolci, aggraziate, seducenti, eccitanti. Se un monaco non ne gode, non ne è attratto, e non ne rimane affascinato, è chiamato un monaco che non ha abboccato all’amo di Mara, che ha rotto l’amo, che ha distrutto l’amo, che non cadrà in rovina e disgrazia. Il Maligno non può fare di lui ciò che vuole.”
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