1. A quel tempo il Beato soggiornava al monastero di Pubba, nel palazzo della madre di Migara.
2. Il Beato era seduto presso l’ingresso avendo appena concluso la sua meditazione della sera.
Il re Pasenadi del Kosala si avvicinò al Beato e dopo averlo salutato con rispetto si sedette ad un lato.
3. In quel momento sette asceti dai ruvidi capelli, sette niganta, sette asceti nudi, sette asceti dalla singola veste e sette asceti erranti passarono davanti al Beato con i loro fardelli pieni di arnesi per tagliare unghie, capelli, barba, ecc.
4. Allora il re Pasenadi del Kosala si alzò dal proprio posto, gettò sulla spalla il mantello, si inginocchiò e salutò i sette asceti dai ruvidi capelli, i sette niganta, i sette asceti nudi, i sette asceti dalla singola veste e i sette asceti erranti con queste parole: “Sono il re Pasenadi del Kosala” – per tre volte.
5. Appena andati via i sette asceti dai ruvidi capelli, i sette niganta, i sette asceti nudi, i sette asceti dalla singola veste e i sette asceti erranti si avvicinò al Beato e dopo averlo salutato con rispetto si sedette ad un lato.
6. Sedutosi, il re Pasenadi del Kosala disse al Beato: “Venerabile signore, fra costoro vi è qualcuno perfetto o che disonora quella dottrina?”
7. “Grande re, se si vive come capofamiglia godendo dei piaceri dei sensi, subendo la pressione di mogli e figli, godendo di vestiti e profumi del Kashmire, usando ghirlande di fiori, unguenti, ornamenti d’oro o d’argento è difficile per voi conoscere se “Fra costoro vi è qualcuno perfetto o che disonora quella dottrina.”
8. Grande re, per conoscere la virtù bisogna frequentare i virtuosi per molto tempo con consapevolezza e con la calma del saggio.
9. Grande re, per conoscere la gentilezza bisogna frequentare chi è gentile per molto tempo con consapevolezza e con la calma del saggio.
10. Grande re, per conoscere la fermezza bisogna frequentare chi è saldo per molto tempo con consapevolezza e con la calma del saggio.
11. Grande re, per conoscere la saggezza bisogna frequentare i saggi per molto tempo con consapevolezza e con la calma del saggio.”
12. “Venerabile signore, tali parole sono meravigliose e straordinarie: “Grande re, per conoscere … con la calma del saggio.”
13. Venerabile signore, sono tornati da me alcuni miei informatori che per me hanno investigato.
14. Costoro mi hanno riferito che quegli asceti dopo essersi ben lavati e rasati, dopo aver indossato dei vestiti ben puliti si sono abbandonati ai cinque piaceri dei sensi.
15. Il Beato conoscendo nel profondo il significato recitò queste stanze:
“Una persona non si può conoscere dall’aspetto e dall’apparenza,
né ci si può fidare di una semplice occhiata.
Ogni cosa bisogna conoscerla nei dettagli.
Vi sono al mondo molti ingannatori, come un orecchino di fango,
come una moneta senza valore tinta d’oro,
molti all’apparenza sembrano puri
mentre sono completamente impuri.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhuni Uppalavanna. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Samyutta Nikaya