A Sāvatthī.
“Monaci, quando una realtà esiste, per attaccamento o per tendenza sorge l’opinione: ‘Il cosmo non è eterno’?”
“I nostri insegnamenti sono radicati nel Buddha. …”
“Quando la forma esiste …” …
“Ma non cogliendo ciò che è impermanente, ciò che è sofferenza ed effimero, sorgerebbe una tale visione?”
“No, signore.”
“Quando un nobile discepolo abbandona il dubbio e non ha dubbi sulla sofferenza, sulla sua origine, sulla sua cessazione, e sul sentiero che conduce alla sua cessazione, viene chiamato un nobile discepolo ed è un “colui-che-è-entrato-nella-corrente“, non soggetto a rinascita negli inferi, ma destinato al risveglio.”
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