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SN 23.23–33: Mārādisuttaekādasaka – Undici discorsi su Māra, ecc.

A Sāvatthī.
Seduto a lato, il venerabile Rādha disse al Buddha:
“Signore, possa il Buddha insegnarmi il Dhamma in breve. Quando l’avrò ascoltato, vivrò solitario, ritirato, diligente, ardente e risoluto”.
“Rādha, dovresti abbandonare ogni desiderio, ogni avidità, ogni brama e cupidigia per qualsiasi cosa che sia Māra. E cos’è Māra? La forma è Māra. Dovresti rinunciare a qualsiasi desiderio, qualsiasi avidità, qualsiasi brama e cupidigia per essa.
La sensazione …
La percezione …
Le formazioni mentali …
La coscienza è Māra. Dovresti rinunciare a qualsiasi desiderio, qualsiasi avidità, qualsiasi brama e cupidigia per essa. Dovresti rinunciare a qualsiasi desiderio, qualsiasi avidità, qualsiasi desiderio e avidità per qualsiasi cosa sia Māra”.
Dovresti abbandonare qualsiasi desiderio, qualsiasi  avidità, qualsiasi brama e cupidigia per qualsiasi cosa sia di natura Māra…”
“… impermanente …”
“… di natura impermanente …”
“… sofferenza …”
“… realtà che provocano sofferenza …”
“… non-Sé …”
“… di natura non-Sé …”
“… soggetto a svanire …”
“… soggetto a cessare …”
“… soggetto a sorgere …”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya