Così ho sentito. Una volta il Benedetto soggiornava presso Savatthi nel Boschetto di Jeta, nel convento di Anathapindika. Quindi il Ven. Radha andò dal Benedetto e, ivi giunto, si inchinò a lui, e poi si sedette ad un lato. Appena seduto, disse al Benedetto: “‘Incatenato’, signore. ‘Incatenato’, si dice. In quale misura si dice incatenato?”
“Quando si ci attacca ad ogni desiderio, passione, piacere o brama per la forma, Radha: allora si è incatenati.
Quando si ci attacca ad ogni desiderio, passione, piacere o brama per la sensazione… per la percezione… per le formazioni mentali…. per la coscienza, Radha: allora si è incatenati.
E’ come quando alcuni ragazzi o ragazze si divertono a costruire castelli di sabbia, finchè provano desiderio, attaccamento, possesso verso quei castelli, si divertono; ma appena termina il divertimento, il desiderio, la brama, il possesso verso di essi e si distaccano da loro, allora iniziano a romperli, a demolirli e a disfarli.
Allo stesso modo, Radha, dovresti rompere e demolire la forma. Pratica assiduamente per distruggere la brama per la forma, per la sensazione, per la percezione, per le formazioni mentali e per la coscienza.
Con la pratica poni fine a tutto questo, e sarai libero ed illuminato con la perfetta conoscenza.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Thanissaro Bhikkhu. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.