Skip to content

SN 23.2: Satta Sutta – Incatenato

Così ho sentito. Una volta il Benedetto soggiornava presso Savatthi nel Boschetto di Jeta, nel convento di Anathapindika. Quindi il Ven. Radha andò dal Benedetto e, ivi giunto, si inchinò a lui, e poi si sedette ad un lato. Appena seduto, disse al Benedetto: “‘Incatenato’, signore. ‘Incatenato’, si dice. In quale misura si dice incatenato?”
“Quando si ci attacca ad ogni desiderio, passione, piacere o brama per la forma, Radha: allora si è incatenati.
Quando si ci attacca ad ogni desiderio, passione, piacere o brama per la sensazione… per la percezione… per le formazioni mentali…. per la coscienza, Radha: allora si è incatenati.
E’ come quando alcuni ragazzi o ragazze si divertono a costruire castelli di sabbia, finchè provano desiderio, attaccamento, possesso verso quei castelli, si divertono; ma appena termina il divertimento, il desiderio, la brama, il possesso verso di essi e si distaccano da loro, allora iniziano a romperli, a demolirli e a disfarli.
Allo stesso modo, Radha, dovresti rompere e demolire la forma. Pratica assiduamente per distruggere la brama per la forma, per la sensazione, per la percezione, per le formazioni mentali e per la coscienza.
Con la pratica poni fine a tutto questo, e sarai libero ed illuminato con la perfetta conoscenza.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Thanissaro Bhikkhu. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya