A Savatthi.
Il Venerabile Radha si recò dal Buddha e, dopo averlo riverito, si
sedette a lato e disse:
“Signore, si parla di questa realtà chiamata Mara. Come la si può descrivere?”
“Quando c’è la forma, Radha, c’è Mara, o l’assassino o l’ucciso. Quindi devi vedere la forma come Mara, l’assassino, l’ucciso, il malato, l’ascesso, la freccia, la sofferenza e la pena. Chi la vede in questo modo la vede rettamente. Quando c’è la sensazione … la percezione … le formazioni mentali … la coscienza o l’assassino o l’ucciso. Quindi devi vedere la coscienza come Mara, l’assassino, l’ucciso, il malato, l’ascesso, la freccia, la sofferenza e la pena. Chi la vede in questo modo lo vede rettamente.”
“Ma signore, qual è il fine della retta visione?”
“Il disincanto è il fine della retta visione.”
“E qual è il fine del disincanto?”
“Il distacco è il fine del disincanto.”
“E qual è il fine del distacco?”
“La liberazione è il fine del distacco.”
“E qual è il fine della liberazione?”
“Il Nibbana è il fine della liberazione.”
“E, signore, qual è il fine del Nibbana?”
“La tua domanda va troppo oltre, Radha. Il Nibbana è il culmine, la meta finale della vita spirituale.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Samyutta Nikaya