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SN 23.1: Mara Sutta – Mara

A Savatthi.
Il Venerabile Radha si recò dal Buddha e, dopo averlo riverito, si sedette a lato e disse:

“Signore, si parla di questa realtà chiamata Mara. Come la si può descrivere?”

“Quando c’è la forma, Radha, c’è Mara, o l’assassino o l’ucciso. Quindi devi vedere la forma come Mara, l’assassino, l’ucciso, il malato, l’ascesso, la freccia, la sofferenza e la pena. Chi la vede in questo modo la vede rettamente. Quando c’è la sensazione … la percezione … le formazioni mentali … la coscienza o l’assassino o l’ucciso. Quindi devi vedere la coscienza come Mara, l’assassino, l’ucciso, il malato, l’ascesso, la freccia, la sofferenza e la pena. Chi la vede in questo modo lo vede rettamente.”

“Ma signore, qual è il fine della retta visione?”

“Il disincanto è il fine della retta visione.”

“E qual è il fine del disincanto?”

“Il distacco è il fine del disincanto.”

“E qual è il fine del distacco?”

“La liberazione è il fine del distacco.”

“E qual è il fine della liberazione?”

“Il Nibbana è il fine della liberazione.”

“E, signore, qual è il fine del Nibbana?”

“La tua domanda va troppo oltre, Radha. Il Nibbana è il culmine, la meta finale della vita spirituale.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya