A Sāvatthī.
“Monaci, prima del mio risveglio – quando ero ancora un non-risvegliato ma in procinto del risveglio – così riflettevo: ‘Qual è l’appagamento, lo svantaggio e la fuga quando la forma viene ad essere … la sensazione … la percezione … le formazioni mentali … e la coscienza? Quindi un pensiero apparve: ‘Il piacere e la felicità che sorgono dalla forma: ciò è il suo appagamento. Quella forma è impermanente, è sofferenza e deperibile: ciò è il suo svantaggio. Il rinunciare e l’abbandonare il desiderio e l’avidità per la forma: ciò è la sua fuga.
(stessa formula per la sensazione, per la percezione, per le formazioni mentali e per la coscienza)
Finché non ho realmente compreso questi cinque aggregati dell’attaccamento l’appagamento, lo svantaggio e la fuga come sono essi in realtà, non potevo annunciare il mio perfetto e supremo risveglio a questo mondo con i suoi Mara e Brahma, con i suoi asceti e bramani, con i suoi deva e esseri umani.
Invece quando ho realmente compreso questi cinque aggregati dell’attaccamento l’appagamento, lo svantaggio e la fuga come sono essi in realtà, potevo annunciare il mio perfetto e supremo risveglio a questo mondo con i suoi Mara e Brahma, con i suoi asceti e bramani, con i suoi deva e esseri umani. La conoscenza e la visione sorsero in me: ‘La mia libertà è salda; questa è la mia ultima rinascita; non ci saranno altre esistenze future.’”
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