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SN 2.8: Tayano Sutta – Tayana

Così ho sentito. Una volta il Benedetto soggiornava a Savatthi… Allora Tayana, un semidio, guida di una setta ,… declamò questi versi al Benedetto:

Sforzati e interrompi
la corrente del desiderio,
Bramano, e abbandona le passioni dei sensi;
Altrimenti il saggio non può ottenere la meta.
Se devi fare qualcosa
falla bene
con energia e devozione;
la vita del rinunciante condotta svogliatamente
non fa che alzare polvere.
E’ meglio non compiere
azioni nocive
perché portano sempre rimorso.
Se devi fare qualcosa, falla bene:
le buone azioni non recano rimorso.
Anche un filo d’erba maneggiato male,
può ferirti la mano,
così la vita ascetica, se intrapresa male,
può trascinare nei reami infernali.
Qualsiasi azione negligente,
qualsiasi pratica vissuta in modo impuro,
reca dubbi nella vita santa:
e nessun beneficio.

Così disse Tayana il semidio e, avendo così parlato e salutato con rispetto il Benedetto, scomparve. All’alba il Benedetto si rivolse ai monaci.
[Dopo aver ripetuto i versi disse:]
“Monaci, imparate i versi di Tayana, imparateli bene; vi porteranno un fondamentale beneficio per la vita santa.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Maurice O’Connell Walshe. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya