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SN 12.56: Dutiyamahārukkha Sutta – Un grande albero (2)

A Sāvatthī.
Immaginate, monaci, un grande albero con tutte le sue radici dirette in basso, in alto e trasversalmente portare la linfa vitale. Sostenuto da quella linfa, nutrito da essa, quel grande albero vivrebbe molto a lungo. Allo stesso modo, quando si dimora sull’appagamento in realtà che fanno sorgere attaccamento, la brama aumenta … Questa è l’origine di tutta questa massa di sofferenza.

Immaginate, monaci, un grande albero. Poi arriva un uomo con una pala e un cesto. Taglia l’albero alle radici, lo scava e ne estrae tutte le radici, anche quelle sottili. Taglia l’albero a pezzi, e lo riduce in piccoli ceppi. Quindi fa asciugare questi piccoli ceppi al vento e al sole, li brucia nel fuoco e raccoglie le ceneri. Poi, le ceneri o vengono portate via da un forte vento o dalla corrente di un fiume. Così quel grande albero tagliato alla radice, ridotto in tanti piccoli pezzi, completamente distrutto non avrà più modo di poter germogliare in futuro. Allo stesso modo, monaci, quando si dimora sul pericolo in realtà che fanno sorgere l’attaccamento, la brama cessa … Tale è la cessazione di tutta questa massa di sofferenza.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

Testo: Samyutta Nikaya