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SN 10.5: Sanu Sutta – Sanu

1. Un tempo il Beato soggiornava presso Savatthi, nel Boschetto di Jeta, al monastero di Anathapindika.

2. In quella occasione il figlio di una discepola laica di nome Sanu fu rapito da uno yakkha.

3. Allora quella discepola laica, con grande dolore, recitò questi versi:

“Gli Arahat mi hanno avvertito! Tutto questo l’ho udito dagli Arahat.
Oggi con i miei occhi vedo lo yakkha Sanu stremato.
‘Nel quattordicesimo, nel quindicesimo e nell’ottavo giorno di luna crescente,
se si osservano gli otto precetti della santa vita,
nessun yakkha vi molesterà.’

Così è stato detto dagli Arahat.

“Sanu, hai avuto qualche cattiva conoscenza. Non fare alcun male apertamente e segretamente.
Se fai o farai del male, non sarai liberato dalla sofferenza
e la tua armonia si dissolverà.”

Queste le parole degli yakkha.

(Sanu:)

4. “Madre, perché piangi la mia morte, non vedi che son vivo?
Guarda, mamma! Io sono vivo, perché ti disperi?

(Upasika:)

5. “Io piango come se mio figlio fosse morto, e anche se vive, io non lo vedo.
Ho sconfitto ogni desiderio, e tu sei ritornato in questo mondo.
Io piango perché sei vivo dopo morto.
Caro, sei stato strappato dalle ceneri, vuoi ritornarci?
Caro, sei stato portato via dagli inferi, vuoi ritornarci?
Sforzati a compiere il bene
non desiderare di nuovo le fiamme.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhuni Uppalavanna. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

Testo: Samyutta Nikaya