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SN 1.31: Sabbhi Sutta – Sulla virtù

1. Così ho sentito. Una volta il Benedetto soggiornava presso Savatthi nel Boschetto di Jeta nel convento di Anathapindika.

2. Al finir della notte molte divinità della schiera dei Satullana, dopo aver illuminato l’intero boschetto di Jeta, si avvicinarono al Benedetto, lo riverirono e stettero da parte.

3. Una di loro così parlò in presenza del Benedetto:
“Frequentare i saggi e di tutti essere amico,
conosco il retto insegnamento del Sommo. E’ meritevole e benefico.”

4. Poi un’altra divinità così parlò in presenza del Benedetto:
“Frequentare i saggi e di tutti essere amico,
conosco il retto insegnamento del Sommo. Si ottiene la conoscenza della cessazione.”

5. Poi un’altra divinità così parlò in presenza del Benedetto:
“Frequentare i saggi e di tutti essere amico,
conosco il retto insegnamento del Sommo. Non si soffre nel regno del dolore.”

6. Poi un’altra divinità così parlò in presenza del Benedetto:
“Frequentare i saggi e di tutti essere amico,
conosco il retto insegnamento del Sommo. Si brilla di luce propria.”

7. Poi un’altra divinità così parlò in presenza del Benedetto:
“Frequentare i saggi e di tutti essere amico,
conosco il retto insegnamento del Sommo. Perciò gli esseri rinascono nei mondi celesti.”

8. Poi un’altra divinità così parlò in presenza del Benedetto:
“Frequentare i saggi e di tutti essere amico,
conosco il retto insegnamento del Sommo. Perciò gli esseri sono felici.”

9. Poi un’altra divinità disse al Benedetto: “Venerabile signore, quali di queste parole sono rette?”
“Tutte queste parole sono rette, ma ascoltate ciò che vado a dire.
Frequentate i saggi e siate loro amici,
conoscete il retto insegnamento del Sommo e sarete liberi da ogni sofferenza.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhuni Uppalavanna. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya