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Sk 58: Daṇḍapāṇi – Impugnare un bastone

Storia
Un tempo il Buddha soggiornava a Sāvatthī nel boschetto di Jeta, nel monastero di Anāthapiṇḍika. In quel periodo alcuni monaci davano insegnamenti a persone con in mano dei bastoni. …

Regola finale
“‘Non darò un insegnamento a chi tiene un bastone e non è malato’, così dovete esercitarvi.”

Definizioni
Un bastone: un bastone di 1.6 metri. ‘Majjhimassa purisassa catuhattho daṇḍo’, “È un bastone che misura quattro avambracci di un uomo di altezza media”. Ciò che è più lungo o più corto di tale misura non è un bastone.
Non bisogna dare un insegnamento a chi ha in mano un bastone e non è malato. Se un monaco, per mancanza di rispetto, dà un insegnamento a qualcuno che tiene un bastone che non è malato, commette una colpa di cattiva condotta.

Nessuna colpa
Non c’è colpa: se non è intenzionale; se non è consapevole; se non sa; se è malato; se c’è un’emergenza; se è pazzo; se è la prima colpa.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Brahmali, A translation of the Pali Vinaya Piṭaka into English.
Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSekhiya