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Sk 57: Chattapāṇi – Parasole

Storia
Prima sotto-storia
Un tempo il Buddha soggiornava nella regione del Bhagga a Susumāragira, nel boschetto di Bhesakaḷā, nel parco dei cervi. In quel periodo alcuni monaci davano insegnamenti alle persone che tenevano un parasole.
I monaci si lamentarono e criticarono quei monaci: “Come possono quei monaci dare insegnamenti a persone che tengono un parasole?” . … 
“È vero, monaci, che fate questo?” 
“È vero, signore.”
Il Buddha li rimproverò… “Stolti, come potete fare questo? Questo influenzerà la fede delle persone…” … “E, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così enunciata:
Un tempo il Buddha soggiornava nella regione del Bhagga a Susumāragira, nel boschetto di Bhesakaḷā, nel parco dei cervi. In quel periodo alcuni monaci davano insegnamenti alle persone che tenevano un parasole.
I monaci si lamentarono e criticarono quei monaci: “Come possono quei monaci dare insegnamenti a persone che tengono un parasole?” . … “È vero, monaci, che fate questo?” 
“È vero, signore.”
Il Buddha li rimproverò… “Stolti, come potete fare questo? Questo influenzerà la fede delle persone…” … “E, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così enunciata:

Regola preliminare
“‘Non darò un insegnamento a chi tiene in mano un parasole.”, così dovete esercitarvi.” In questo modo il Buddha stabilì questa regola di pratica per i monaci.

Seconda sotto-storia
Poco dopo, temendo di commettere una colpa, i monaci non davano insegnamenti alle persone malate che tenevano un parasole. La gente si lamentava e li criticava: “Come possono i monaci sakya non dare insegnamenti a qualcuno che è malato con un parasole in mano?”
I monaci ascoltarono le lamentele di quelle persone e le riferirono al Buddha. Poco dopo egli diede un insegnamento e si rivolse ai monaci:
“Monaci, vi permetto di dare un insegnamento a chi è malato con in mano un parasole. E così, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così enunciata:

Regola finale
“‘Non darò un insegnamento a chi tiene un parasole e che non è malato.’, ecco così dovete esercitarvi.”

Definizioni
Un parasole: Esistono tre tipi di parasole: il parasole bianco, il parasole a canne, il parasole a foglie. Sono legati al bordo e legati alle costole.
Insegnamento: ciò che è stato detto dal Buddha, ciò che è stato detto dai discepoli, ciò che è stato detto dai saggi, ciò che è stato detto dai deva, ciò che è connesso con ciò che è benefico, ciò che è connesso con l’Insegnamento.
Dare: se insegna per frasi, per ogni frase commette una colpa di cattiva condotta. Se insegna per sillabe, per ogni sillaba commette una colpa di cattiva condotta.
Non bisogna dare un insegnamento a chi ha in mano un parasole e non è malato. Se un monaco, per mancanza di rispetto, dà un insegnamento a qualcuno che tiene un parasole e che non è malato, commette una colpa di cattiva condotta.

Nessuna colpa
Non c’è colpa: se non è intenzionale; se non è consapevole; se non sa; se è malato; se c’è un’emergenza; se è pazzo; se è la prima colpa.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Brahmali, A translation of the Pali Vinaya Piṭaka into English.
Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSekhiya