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Pc 92: Sugatacīvara – Misura della veste

… a Sāvatthī nel boschetto di Jeta nel monastero di Anāthapiṇḍika. A quel tempo il venerabile Nanda, figlio della zia del signore, era bello, piacevole da vedere, affascinante, alto quattro dita meno del signore. Indossava una veste della misura di una veste di un Buddha. I monaci anziani videro il venerabile Nanda arrivare da lontano; vedendolo, dissero: “Il Signore sta arrivando.”, si alzarono dai loro posti. Questi, riconoscendolo quando arrivò, lo disprezzarono, lo criticarono, lo diffamarono, dicendo: “Come può il venerabile Nanda indossare una veste della misura di una veste di un Buddha?” Allora il signore interrogò il venerabile Nanda dicendo: “È vero, come è stato detto, che tu, Nanda, hai indossato una veste della misura di una veste di un Buddha?”
“È vero, signore”.
L’illuminato, il Signore, lo rimproverò dicendo: “Come puoi, Nanda, indossare una veste della misura di una veste di un Buddha? Non serve, Nanda, per soddisfare coloro che non sono (ancora) soddisfatti… E così, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così enunciata:
“Se un monaco ha una veste della misura di una veste di un Buddha, o anche di più, c’è una colpa da espiare e il taglio della veste. Questa è la misura (appropriata) della veste di un Buddha: in lunghezza nove spanne, in larghezza sei spanne; questa è la misura (appropriata) della veste di un Buddha.”

La veste di un Buddha significa: in lunghezza è nove spanne della larghezza ammessa, in larghezza sei spanne.
Avrebbe dovuto fare significa: se lo fa o lo fa fare, nell’attività … (vedi Pc 89) … Se, avendo ricevuto ciò che è stato fatto per un altro, ne fa uso, c’è colpa di cattiva condotta.

Non c’è colpa se la riduce; se, avendo ricevuto ciò che era stato fatto per un altro, dopo averla tagliata, ne fa uso; se ne fa un riparo… o uno sgabello; se è pazzo, se è la prima colpa.

La decima regola di pratica: quella su Nanda
La nona divisione: quella sul tesoro
Si conclude la (Classe) Minore

Questa è la sintesi:
E di un re, tesoro, se c’è lì, di un ago, di un letto di cotone, di un pezzo di stoffa su cui sedersi, di un panno per il prurito, per le piogge e di un benestante.

“Venerabili, sono state recitate le novantadue regole per le colpe da espiare. A proposito di esse, chiedo ai venerabili: spero che siate abbastanza puri in questa materia? E una seconda volta chiedo: spero che siate abbastanza puri in questa materia? E una terza volta chiedo: spero che siate abbastanza puri in questa materia? I venerabili sono abbastanza puri in questa materia, quindi tacciono, così io capisco.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di I.B. Horner, The Book of the Discipline.
Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoPācittiya