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Np 9: Dutiyaupakkhata – Richiesta di vesti raffinate da un fondo per le vesti combinate

Storia
Un tempo, quando il Buddha soggiornava a Sāvatthī nel monastero di Anāthapiṇḍika, un uomo disse a un altro uomo: “Vado a donare una veste al venerabile Upananda.” Ed egli rispose: “Anch’io.”
Un monaco durante il giro dell’elemosine udì quella conversazione. Allora andò da Upananda il Sakya e gli disse: “Upananda, tu hai molti meriti. In un tale e talaltro luogo ho sentito due uomini che si dicevano l’un l’altro che ti avrebbero donato una veste.”
“Sono miei seguaci.”
Upananda si recò allora da quegli uomini e disse: “È vero che volete donarmi una veste?”
“Sì, è proprio quello che stavamo pensando.”
“Se è così, allora donatemi questa e quella veste. Perché che senso ha donare una veste che non userò?”
Quegli uomini si lamentarono e lo criticarono: “Questi monaci sakya hanno grandi desideri. Non si accontentano. Non è facile donare loro una veste. Come può il venerabile Upananda venire da noi e dire che tipo di veste vuole senza prima essere stato invitato da noi a farlo?”
I monaci ascoltarono le lamentele di quegli uomini, si lamentarono e lo criticarono: “Come può il venerabile Upananda andare dai capifamiglia e dire che tipo di veste vuole senza prima essere invitato a farlo?”
Dopo averlo rimproverato in molti modi, lo raccontarono al Buddha. Poco dopo egli riunì il Sangha e interrogò Upananda: “È vero, Upananda, che hai fatto questo?”
“È vero, signore.”
“Sono tuoi parenti?”
“No.”
“Stolto, le persone che non sono parenti non sanno cosa è appropriato e cosa è inappropriato, cosa è buono e cosa è cattivo, nel trattare con gli altri. E nonostante ciò hai fatto questo. Questo influenzerà la fede delle persone…” … “E, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così recitata:

Giudizio finale
“Se due capifamiglia maschi o femmine hanno messo da parte un fondo per la veste per un monaco non imparentato, pensando: “Con questo fondo compreremo delle vesti e le doneremo al monaco tal dei tali”; e se il monaco, senza essere stato prima invitato, si reca da loro e specifica il tipo di veste che desidera, dicendo: “Per favore, mettete insieme questo fondo per comprare la tale e la talaltra veste e poi donatemela.”
Definizioni
Per un monaco:
a beneficio di un monaco; facendo di un monaco l’oggetto di una considerazione, si vuole donare a lui.
Due:
una coppia.
Non imparentato:
chiunque non sia un discendente dei propri antenati maschi da otto generazioni, né da parte di madre né da parte di padre.
Capifamiglia maschi:
tutti gli uomini che vivono in casa.
Capifamiglia femmine:
Tutte le donne che vivono in casa.
Fondo per la veste:
denaro, oro, perle, gemme, coralli, cristalli, stoffa, filo o cotone idrofilo.
Con questo fondo per la veste:
con ciò che è a loro disposizione.
Comprare:
commerciare.
Doneremo:
daremo.
Se quel monaco:
il monaco per il quale è stato accantonato il fondo per la veste.
Senza essere stato prima invitato:
non hanno detto prima: “Venerabile, che tipo di veste ti serve? Che tipo di veste possiamo comprare per te?”
Andare da loro:
essere andato a casa loro o ovunque.
Specifica il tipo di veste che desidera:
per favore, che sia lunga o larga o a trama fitta o morbida.
Questo è un fondo per la veste:
ciò che è a loro disposizione.
Tale veste:
lunga o larga o a trama fitta o morbida.
Mettere insieme:
due persone che lo riforniscono di una veste.
Perché vuole qualcosa di bello:
volere qualcosa di raffinato, qualcosa di costoso.
Se quei capifamiglia comprano una veste lunga, larga, a trama fitta o morbida a causa della sua dichiarazione, allora lo sforzo è un atto di cattiva condotta. Quando ottiene la veste, questa diventa soggetta a rinuncia. La veste deve essere ceduta a un sangha, a un gruppo o a un individuo. “E, monaci, dovrebbe essere ceduta in questo modo: “Venerabili, questa veste, che ho ricevuto dopo essere andato dai capifamiglia non imparentati e aver detto che tipo di veste volevo senza essere stato prima invitato, deve essere ceduta. La cedo al Sangha. … il Sangha dovrebbe dare… voi dovreste dare… Vi restituisco questa veste.”

Permutazioni
Se i capifamiglia sono estranei e lui li percepisce come tali e, senza essere stato prima invitato, va da loro e specifica il tipo di veste che vuole, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione. Se i capifamiglia non sono imparentati, ma lui non ne è sicuro e, senza essere stato invitato, va da loro e specifica il tipo di veste che vuole, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione. Se i capifamiglia non sono parenti, ma lui li percepisce come tali e, senza essere stato prima invitato, si reca da loro e specifica il tipo di veste che desidera, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione.
Se i capifamiglia sono imparentati, ma lui li percepisce come non imparentati, commette una colpa di cattiva condotta. Se i capifamiglia sono imparentati, ma lui non ne è sicuro, commette una colpa di cattiva condotta. Se i capifamiglia sono imparentati e lui li percepisce come tali, non c’è colpa.

Nessuna colpa
Non c’è colpa: se è da parte di parenti; se è da parte di chi ha fatto un invito; se è a beneficio di un altro; se è per mezzo di beni propri; se i capifamiglia vogliono comprare qualcosa di costoso, ma lui fa comprare loro qualcosa di poco costoso; se è pazzo; se è la prima colpa.
La seconda regola di pratica su ciò che viene messo da parte, la nona, è terminata.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Brahmali. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

Testo: Nissaggiya Pācittiya