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Kv 9.4: Anusayāanārammaṇātikathā – Sulla falsa visione come assenza di oggetto mentale

Punto controverso: La falsa visione (immorale) è senza oggetto mentale.

Commentario: Alcuni – per esempio gli Andhaka e alcuni degli Uttarapathaka – sostengono che le cosiddetti (sette) false visioni, essendo qualcosa di distinto dalla mente, non condizionate, indeterminate, sono quindi senza oggetto mentale concomitante. Le domande dei Theravada sono volte a mostrare che tipo di fenomeno è quello che “non ha un oggetto mentale”. 

Theravāda: Allora le forme di falsa visione devono essere o la qualità materiale, o il Nibbāna, o uno dei cinque organi o cinque oggetti di senso, che voi negate.
Ma prendiamo la prima forma, la falsa visione del desiderio dei sensi. Se questa è priva di oggetto mentale, non dovreste affermare lo stesso di tutte le manifestazioni e le nozioni del desiderio sensoriale, cioè il desiderio sensoriale come brama, come esplosione di desiderio bramoso, come catena, come flusso, come vincolo, come ostacolo? Non affermereste piuttosto il contrario di questi, che sono concomitanti con l’oggetto mentale?
O ancora, in quale aggregato è incluso la falsa visione? L’aggregato dei coefficienti mentali, direte voi. Ma questi sono concomitanti con l’oggetto non meno degli altri aggregati mentali: questo ovviamente lo ammettete. Come potete allora sostenere la vostra tesi? Se affermate che (a) la pulsione dei sensi ha l’aggregato dei coefficienti mentali coinvolto con essa, e tuttavia è priva di oggetto mentale, non dovete dire di meno della (b) pulsione dei sensi in generale. Ma voi rifiutate (facendo della sensualità come pregiudizio una cosa a parte).
Si ottiene così: (a) aggregato di coefficienti mentali senza oggetto mentale; (b) aggregato di coefficienti mentali con oggetto mentale.
Allora questo aggregato è in parte con, in parte senza, oggetto mentale? Allora bisogna affermare lo stesso di tutti gli aggregati mentali… che non si possono… .
Oppure, passando in rassegna le cinque false visioni successive – il rancore, la presunzione, la mera opinione, il dubbio, la brama di rinascita – eliminati da questa stessa argomentazione, si prenda analogamente il settimo – la nescienza – se questo come falsa visione è privo di oggetto, non deve essere meno privo di oggetto mentale quando è rappresentato come Flusso, Vincolo, Sfogo, Catena, Ostacolo – che si nega mantenendo la falsa visione una cosa a parte. L’argomento degli aggregati si applica anche a questa forma di visione.

Andhaka, Uttarāpathaka: Ma non è forse giusto dire che, quando un uomo mondano sta pensando a qualcosa di moralmente buono o indeterminato, può essere descritto come “avente false visioni”? E non sono forse in quel momento latenti in lui quelle forme di visione senza oggetto mentale?

Theravāda: Ma si potrebbe ugualmente dire di lui in quel momento che aveva la brama nel cuore, e si nega che la brama sia senza oggetto mentale… .

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu