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Kv 9.2: Amatārammaṇakathā – Sul Divino come oggetto a cui siamo legati

Punto controverso: Il Divino come oggetto di pensiero è una “catena”.

Commentario: Questa è un’opinione sostenuta, per esempio, dai Pubbaseliya, e dovuta a un’incauta deduzione da passaggi come “Com’è il Nibbana”.

Theravāda: Se affermate questo, siete disposti ad ammettere che il Divino è l’oggetto della coscienza accompagnato da “catene”, “legami”, “flussi”, “vincoli”, “ostacoli”, “influssi impuri”, “attaccamenti”, “corruzioni”? Non è piuttosto un oggetto accompagnato dall’esatto contrario?
Voi affermate che, a causa del Divino che occupa la mente, possono nascere la brama, l’odio, l’ignoranza. Ma siete disposti ad ammettere che il Divino stesso crea occasioni di desiderio, di brama, di ebbrezza, di fascino, di passione? Che crea occasioni di odio, rabbia e risentimento? Che porta all’ignoranza, a privare della conoscenza, ad accecare la visione, a sospendere la visione profonda, a pericoli, a non conquistare il Nibbāna? Non è piuttosto il contrario di tutto questo? Come si può allora affermare che, a causa del Divino che occupa la mente, sorgono la brama, l’odio e l’ignoranza? Tutte queste cose si possono davvero definire come sorte a causa dell’occupazione della mente con le qualità materiali (rūpa). Ma le qualità materiali non sono il Divino.
Non direste che, mentre le catene sorgono a causa delle qualità materiali, queste ultime non portano a catene, legami, flussi e tutti i pericoli e i danni spirituali. Come potete allora affermare la stessa cosa del Divino: che, mentre le catene sorgono a causa di essa, essa non conduce a catene e così via? O che, mentre la brama, l’odio e l’ignoranza sorgono a causa del Divino, tuttavia il Divino non è un’occasione per la brama e tutto il resto?

Pubbaseliya: Ma non è stato detto dall’Eccelso: “Egli percepisce il Nibbāna come tale, e avendolo percepito immagina cose sul Nibbāna, rispetto al Nibbāna, cose come il Nibbāna, che “il Nibbāna è mio”, indugiando con l’idea”?
Il Divino è quindi un oggetto del pensiero non ancora liberato dalla schiavitù.

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915.Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu