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Kv 11.3: Ñāṇaṁcittavippayuttantikathā – Sulla visione profonda e sulla coscienza ordinaria

Punto controverso: La visione profonda non è unita alla coscienza.

Commentario: Alcuni, come i Pubbaseliya, sostengono che, poiché un Arahant, che si dice abbia la visione profonda in virtù di ciò che ha conquistato attraverso il Sentiero, può sperimentare cognizioni sensoriali che “non sono congiunte a tale visione profonda, quindi la visione profonda è indipendente dalla coscienza ordinaria”. La critica mostra che, se la visione profonda è distaccata dalla coscienza, deve essere identificabile con una delle categorie di realtà che sono diverse dalla coscienza. 

Theravāda: Ma siete disposti a riconoscere la visione profonda con tutto ciò che è dichiaratamente distaccato dalla coscienza: con la materia, il Nibbāna o gli organi e gli oggetti di senso? A malapena!… Oppure siete disposti a dichiarare che la visione profonda non ha nulla in comune con la conoscenza? Ammetterete infatti che la conoscenza, come potere o forza di controllo, come visione supremamente retta, come ricerca intuitiva della verità, non è staccata dalla coscienza, ma è legata a essa?
La visione profonda, inoltre, come siamo d’accordo, comprende, implica l’attività dell’aggregato dei coefficienti della coscienza, così come la conoscenza. Entrambi sono legati alla coscienza. Come si può quindi separare la visione profonda da essa? Quindi, se sostenete che la visione profonda e la conoscenza, che coinvolgono entrambe i coefficienti della coscienza, sono rispettivamente staccate e unite alla coscienza, vi impegnate a sostenere che l’aggregato dei coefficienti è in parte unito alla coscienza, in parte staccato da essa, cosa che ovviamente negate… .

Pubbaseliya: Voi sostenete quindi che un Arahant che sta godendo di cognizioni attraverso la vista, ecc. può essere detto di “possedere la visione profonda”?

Theravāda: Sì.

Pubbaseliya: Ma la sua visione è unita a quella coscienza (vista, ecc.)?

Theravāda: No, questo non si può dire veramente… .

Pubbaseliya: Allora la nostra tesi è valida.

Theravāda: Ma una simile argomentazione vale anche per la “conoscenza”, se la si sostituisce alla “visione profonda”. E voi avete ammesso la connessione tra conoscenza e coscienza.

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu