Punto controverso: Si può sviluppare il Sentiero godendo delle cinque conoscenze sensoriali.
Commentario: Alcuni, come i Mahasanghika, in riferimento al Sutta: “Quando vede un oggetto con l’occhio, non lo percepisce come un’idea”, sostengono tale tesi. L’argomentazione dei Theravada è che, se così fosse, o il Sentiero sviluppato è di natura mondana, oppure l’esperienza sensoriale dello sviluppatore deve essere della natura del Sentiero. Ma nessuna delle due cose è possibile, perché la conoscenza sensoriale è mondana e non ha come oggetto il Nibbana.
Theravāda: Ma ammetterete (i.) che i cinque tipi di coscienza sensoriale hanno una sede e un oggetto già sorti; (ii.) che la loro sede e il loro oggetto sono antecedenti; (iii.) che la loro sede è del soggetto mentre il loro oggetto è esterno, che sede e oggetto non sono ancora separati mentre sono operativi; (iv. ) che la sede e l’oggetto sono di varietà diverse; (v.) che non godono reciprocamente dei rispettivi ambiti e campi; (vi.) che si realizzano non senza un’applicazione o un’attenzione coordinata; (vii.) che non sono disgiunti; (viii.) non sono privi di ordine nel tempo; (ix.) sono privi di ordine di contiguità; e (x.) privi di qualsiasi ideazione? Ora, se tutto questo è vero, la vostra tesi non può essere vera.
Considerate la coscienza visiva e uno dei soggetti del Sentiero – la vacuità – la prima si realizza rispetto alla seconda? Se negate, vi opponete alla vostra tesi. Se invece assentite, vi chiedo se sia una dottrina corretta dire non solo:
“A causa dell’occhio e dell’oggetto visibile sorge la coscienza visiva”,
ma anche:
“A causa dell’occhio e della vacuità sorge la coscienza visiva”?
Il Sutta è così? Certamente no.
Inoltre, se la vostra tesi è vera, dovete anche affermare che la coscienza visiva sorge in relazione al passato e al futuro. E che non sorge solo a causa dell’oggetto visibile, ma anche in relazione del contatto mentale, della sensazione, della percezione, della formazione mentale, del pensiero, degli organi della vista, dell’udito, dell’olfatto, del gusto, del tatto e degli oggetti dell’udito, dell’olfatto, del gusto, del tatto: affermazioni impossibili.
Ora si può ammettere che la coscienza rappresentativa (ideativa) sorge in relazione alla Vacuità, al passato e al futuro, alle fasi della mente, ai fattori dell’esperienza, come appena detto.
E si può sviluppare un Sentiero mentre si gode della conoscenza rappresentativa di uno qualsiasi di questi argomenti, ma non durante il godimento della coscienza sensoriale, che in quanto tale non se ne occupa.
Mahāsaṅghika: Ma non è stato detto dall’Eccelso?
“In questo caso, monaci, quando un monaco vede un oggetto con l’occhio, non ne coglie i caratteri generali né i dettagli,… o sente un suono,… o odora,… gusta,… tocca un oggetto tangibile…”?
Sicuramente qui c’è la pratica del Sentiero da parte di chi sta godendo dei cinque tipi di coscienza sensoriale? … .
The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915.Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Kathavatthu