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Dissoluzione

Vediamo un altro esempio di questa dissoluzione delle cose. Immaginiamo di essere preoccupati per una presentazione che devo fare al lavoro la prossima settimana. Poiché si sta creando uno stato d’animo di preoccupazione, la mente timorosa genera l’immagine di una futura possibilità di fallimento, di umiliazione pubblica, ecc. Allora comincio a pensare: “Dovrò tenere questo discorso e questo accadrà e sarà molto negativo per me”.

Lo stato d’animo crea lo scenario e lo scenario rafforza a sua volta lo stato d’animo. Quindi, in realtà, sono una cosa sola: sono originati in modo dipendente. Una volta capito questo, l’intero dramma crolla perché ora capite che non c’è sostanza. Ciò che inizialmente gli dava sostanza era il fatto di crederci. Nel Buddhismo chiamiamo questo tipo di credenza “ignoranza”.

Una volta compresa la verità dell’origine dipendente, si può vedere che la cessazione avviene momento per momento, con il continuo smantellamento del “sé e dell’altro” e della brama stessa, che include il desiderio che le cose siano diverse da come sono in realtà. In questi momenti, non c’è più alcun divenire o non divenire, alcuna avversione o non avversione. Rimane solo il silenzio. E allora ci si rende conto che: “Ah, capisco. Questa è la cessazione.” Bisogna rendere consapevole questa realizzazione nella mente. Man mano che la mente diventa sempre più consapevole del profondo senso di pace che accompagna l’esperienza della cessazione, c’è una maggiore propensione a sperimentare, a osservare causa ed effetto e ad assaporare questo tipo di abbandono.
Come vivere allora? Si vive seguendo i precetti e prendendosi cura delle proprie responsabilità. Si fa quello che si deve fare. Si va al mercato a fare la spesa della settimana, si guidano i figli attraverso i campi minati dell’adolescenza, si paga l’assicurazione dell’auto, si va a fare una passeggiata nel parco e così via. Ma interiormente si mantiene un senso di vigilanza interiore per approfondire queste conoscenze di base sulla cessazione.
Con il tempo, le pesanti nebbie dell’illusione si dissipano e il cuore rimane a suo agio con il modo in cui le cose sono.

Ajahn ViradhammoThe Contemplative’s Craft, pp. 165-166.