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Dhammasangani 2.1.7: Abyakatavipaka – Risultato indeterminato

2.1 Sorgere della Mente
2.1.7. Risultato indeterminato

1. Nell’universo dei sensi.

(a) I Cinque Modi della Cognizione considerati come effetti del bene.

(i.)

Quali stati sono indeterminati?

Quando, come risultato di un buon karma creatosi, mantenuto in connessione con l’universo dei sensi, sorge la cognizione visiva, accompagnata da disinteresse, e avente come oggetto qualcosa di visto, allora vi è:

• Contatto,
• pensare,
• sensazione, pensiero,
• percezione, disinteresse,
• autocontrollo;

• le facoltà di:
• ideazione,
• disinteresse,
• vitalità.

Ora, questi – o altri stati immateriali, casualmente indotti in quella circostanza – sono stati indeterminati.

Domanda e risposta su ‘contatto’ come sopra, passim.

Cos’è la sensazione in quella circostanza?

La [condizione] mentale, né piacevole né spiacevole, che nasce in quella circostanza dal contatto con l’elemento apposito della cognizione visiva; la sensazione, nata dal contatto con il pensiero, la quale è né piacevole né dolorosa – questa è la sensazione presente in quella circostanza.

Cos’è la percezione in quella circostanza?

La percezione, il percepire, la condizione di aver percepito, che nasce in quella circostanza dal contatto con l’elemento apposito della cognizione visiva – questa è la percezione presente in quella circostanza.

Cos’è il pensare in quella circostanza?

Il pensare, il meditare, la riflessione che nasce in quella circostanza dal contatto con l’elemento apposito della cognizione visiva – questo è il pensare presente in quella circostanza.

Cos’è il pensiero in quella circostanza?

Il pensiero presente in quella circostanza è ideazione, mente e animo limpido, ideazione come sfera della mente, la facoltà dell’ideazione e dell’intelletto, il khandha dell’intelletto, l’elemento apposito della cognizione visiva – questo è il pensiero presente in quella circostanza.

Cos’è il disinteresse in quella circostanza?

Stessa risposta della “sensazione”, §436, omettendo la frase “che nasce in quella circostanza dal contatto con l’elemento apposito della cognizione visiva”.

Cos’è l’autocontrollo in quella circostanza?

La perseveranza del pensiero che vi è in quella circostanza – questo è l’autocontrollo presente in quella circostanza.

Cos’è la facoltà dell’ideazione in quella circostanza?

Stessa risposta in “pensiero”, §436.

Cos’è la facoltà del disinteresse in quella circostanza?

Risposta come in §437.

Cos’è la facoltà della vitalità in quella circostanza?

Risposta come in §19.

Questi – o altri stati immateriali, casualmente indotti in quella circostanza – sono stati indeterminati.

Sunto

Ora, in quella circostanza

• i khandha sono quattro,
• le sfere sono due,
• gli elementi sono due,
• i nutrimenti sono tre,
• le facoltà sono tre,
• contatto come singolo fattore,
• ecc.

Continua come in §58,

• la facoltà dell’ideazione conta come un singolo fattore,
• l’elemento della cognizione visiva conta come un singolo fattore,
• la sfera degli stati [mentali] conta come un singolo fattore,
• ecc.

Continua come in §58.

Cos’è il khandha delle formazioni mentali in quella circostanza?

• Contatto,
• pensare,
• autocontrollo,
• la facoltà della vitalità,

Questi, o altri stati immateriali, casualmente indotti in quella circostanza, assegnati ai khandha della sensazione, della percezione e dell’intelletto – questi sono i khandha delle formazioni mentali.

(ii.-v.)

Quali stati sono indeterminati?

Quando, come risultato di un buon karma creatosi, mantenuto in connessione con l’universo dei sensi, sorge una

• cognizione uditiva,
• cognizione olfattiva, o
• cognizione gustativa

accompagnata da disinteresse, e avente come oggetto

• un suono,
• un odore, o
• un gusto

rispettivamente … o sorge una

• cognizione fisica

accompagnata da calma, e avente come oggetto qualcosa di tangibile, allora vi è

• contatto
• pensare,
• sensazione,
• pensiero,
• percezione, calma,
• autocontrollo;
• le facoltà dell’ideazione,
• calma,
• vitalità.

Questi – o altri stati immateriali, casualmente indotti in quella circostanza – sono stati indeterminati.

Domanda e risposta in ‘contatto’ come sopra, passim.

Cos’è la sensazione in quella circostanza?

Il piacere fisico, l’armonia fisica, che nasce in quella circostanza dal contatto con l’apposito elemento della cognizione del corpo; l’impressione piacevole e tranquilla che nasce dal contatto con il corpo; la sensazione piacevole e tranquilla che nasce dal contatto con il corpo – questa è la sensazione presente in quella circostanza.

Cos’è la percezione in quella circostanza?

La percezione, il percepire, la condizione di aver percepito, che nasce in quella circostanza dal contatto con l’apposito elemento della cognizione del corpo – questa è la percezione presente in quella circostanza.

Cos’è il pensare in quella circostanza?

Il pensare, il meditare, la riflessione, che nasce in quella circostanza dal contatto con l’apposito elemento della cognizione del corpo – questo è il pensare presente in quella circostanza.

Cos’è il pensiero in quella circostanza?

Il pensiero presente in quella circostanza è ideazione, mente e animo limpido; ideazione come sfera della mente, la facoltà dell’ideazione, dell’intelletto, il khandha dell’intelletto, l’apposito elemento della cognizione del corpo – questo è il pensiero presente in quella circostanza.

Cos’è la calma in quella circostanza?

Il piacere fisico, la pace fisica che in quella circostanza è la piacevole e tranquilla impressione nata dal contatto con il corpo; la piacevole e tranquilla sensazione nata dal contatto con il corpo – questa è la calma presente in quella
circostanza.

Cos’è l’autocontrollo … la facoltà dell’ideazione … della calma … della vitalità in quella circostanza?

Risposte come in §§438, 448, 449 e 441.

Questi – o altri stati immateriali, casualmente indotti in quella circostanza – sono stati indeterminati.

Sunto

Ora, in quella occasione

• i khandha sono quattro,
• ecc.

Continua come in §441°, sostituendo “l’elemento della cognizione visiva” con “l’elemento della cognizione del corpo”.

Cos’è il khandha delle formazioni mentali in quella circostanza?

Risposta come in §442.

(b) Il buon (karma) che ha effetto nell’ideazione

Quali stati sono indeterminati?

Quando, come risultato di un buon karma creatosi, mantenuto in connessione con l’universo dei sensi, sorge un elemento dell’ideazione, accompagnato da disinteresse, e avente come suo oggetto una vista, un suono, un odore, qualcosa di tangibile, o altro, allora vi è:

• contatto,
• pensiero,
• sensazione,
• idea razionale,
• percezione, pensiero discorsivo,
• pensare, disinteresse,
• autocontrollo;
• le facoltà di:
• ideazione,
• disinteresse,
• vitalità.

Questi – o altri stati immateriali, casualmente indotti in quella circostanza – sono stati indeterminati.

Domanda e risposta in ‘contatto’ come sopra, passim.

Cos’è la sensazione in quella circostanza?

La [condizione] mentale, né piacevole né spiacevole, che nasce in quella circostanza dal contatto con l’elemento apposito dell’ideazione; l’impressione, nata dal contatto con il pensiero, la quale è né piacevole né dolorosa; la sensazione, nata dal contatto con il pensiero, la quale è né piacevole né dolorosa – questa è la sensazione presente in quella circostanza.

Cos’è la percezione … il pensare … il pensiero in quella circostanza?

Risposte come in §§446–448, sostituendo “l’elemento della cognizione del corpo” con “l’elemento dell’ideazione”.

Cos’è l’idea razionale in quella circostanza?

Il raziocinio, l’ideare presente in quella circostanza è l’attitudine, il pensiero fisso, il focalizzare, l’applicazione mentale – questa è l’idea razionale presente in quella circostanza.

Cos’è il pensiero discorsivo in quella circostanza?

Il processo, il procedimento sostenuto, il avanzamento e l’accesso [della mente] presente in quella circostanza è il continuo controllo e orientamento del pensiero – questo è il pensiero discorsivo presente in quella circostanza.

Cos’è il disinteresse … l’autocontrollo … la facoltà dell’ideazione … del disinteresse … della vitalità in quella circostanza?

Risposte come in §§437, 438, 460, 440, 441.

Sunto

Ora, in quella occasione

• i khandha sono quattro,
• le sfere sono due,
• gli elementi sono due,
• i nutrimenti sono tre,
• le facoltà sono tre,
• contatto come singolo fattore,
• ecc.

Continua come in §58.

• la facoltà dell’ideazione conta come un singolo fattore,
• l’elemento dell’ideazione conta come un singolo fattore,
• ecc.

Cos’è il khandha delle formazioni mentali in quella circostanza?

• Contatto,
• pensiero discorsivo,
• pensare,
• autocontrollo,
• idea razionale,
• la facoltà della vitalità.

Questi, o altri stati immateriali, casualmente indotti in quella circostanza, assegnati ai khandha della sensazione, della percezione e dell’intelletto – questi sono i khandha delle formazioni mentali.

(c) Il buon (karma) che ha effetto nell’intelletto specifico

(i.) Accompagnato da felicità.

Quali stati sono indeterminati?

Quando, come risultato di un buon karma creatosi, mantenuto in connessione con l’universo dei sensi, sorge un elemento della specifica cognizione, accompagnato da felicità, e avente come suo oggetto una vista, un suono, un odore, un gusto, qualcosa di tangibile, l’idea [di ognuno di questi], o altro, allora vi è:

• contatto,
• idea razionale,
• sensazione,
• pensiero discorsivo,
• percezione,
• gioia,
• pensare,
• calma,
• pensiero,
• autocontrollo;
• le facoltà dell’ideazione,
• felicità,
• vitalità.

Questi, o altri stati immateriali, ecc.

Continua come in §455.

Questi tredici stati formanti sono descritti come in§§2–1e 17–19, con l’eccezione “dell’idea razionale” (vitakko) e “dell’autocontrollo” (cittass’ ekaggata), i quali sono descritti con la ristretta connotazione usata in §§461, 464.

Sunto

Uguale a §467, sostituendo “l’elemento dell’ideazione” con “l’elemento della specifica cognizione” (manovinnanadhatu).

Cos’è il khandha della formazioni mentali in quella circostanza?

• contatto, pensiero discorsivo,
• pensare, gioia,
• idea razionale, autocontrollo;
• la facoltà della:
• vitalità.

Questi, o altri stati immateriali, casualmente indotti in quella circostanza, assegnati ai khandha della sensazione, della percezione e dell’intelletto – questi sono i khandha delle formazioni mentali.

(ii.) Accompagnato da disinteresse.

Quali stati sono indeterminati?

Quando, come risultato di un buon karma creatosi, mantenuto in connessione con l’universo dei sensi, sorge un elemento della specifica cognizione, accompagnato da disinteresse, e avente come suo oggetto una vista, un suono, un odore, ecc. allora vi è:

• contatto,
• pensiero,
• sensazione,
• idea razionale,
• percezione,
• pensiero discorsivo,
• pensare,
• disinteresse,
• autocontrollo;
• le facoltà dell’ideazione,
• disinteresse,
• vitalità.

Questi, o altri stati immateriali, ecc.

Continua come in §469.

Questi tredici stati sono descritti come nella sezione precedente (i.), con la differenza che le domande e le risposte sulla “sensazione” e sul “disinteresse” sono date in §§152–154, sostituendo i punti sulla “sensazione”, sulla “gioia” e sulla “facoltà della felicità” dati in §§471, 477, e in 481. La “calma” è omessa.

Sunto

Stessi termini dati in§482a.

Il khandha delle formazioni mentali è uguale al contenuto del punto §483, ma omettendo la “gioia”.

(d) Gli Otto Principali Tipi di Risultati

Quali stati sono indeterminati?

Quando, come risultato di un buon karma creatosi, mantenuto in connessione con l’universo dei sensi, sorge un elemento della specifica cognizione,

1. accompagnato da felicità e associato alla conoscenza …
2. accompagnato da felicità, associato alla conoscenza e indotto da una consapevole motivazione …
3. accompagnato da felicità e non associato alla conoscenza …
4. accompagnato da felicità, non associato alla conoscenza e indotto da una consapevole motivazione …
5. accompagnato da disinteresse, associato alla conoscenza …
6. accompagnato da disinteresse, associato alla conoscenza e indotto da una consapevole motivazione …
7. accompagnato da disinteresse e non associato alla conoscenza …
8. accompagnato da disinteresse, non associato alla conoscenza e indotto da una consapevole motivazione, avente come oggetto una vista, un suono, un odore, un gusto, qualcosa di tangibile, o altro, allora vi è contatto … equanimità, ecc.

Questi – o altri stati immateriali, casualmente indotti in quella circostanza – sono stati indeterminati.

Quell’assenza di brama che è la radice dell’indeterminatezza … quell’assenza di odio che è la radice dell’indeterminatezza … quell’assenza di pigrizia che è la radice dell’indeterminatezza … questi sono stati indeterminati.

2. Nell’universo della Materia (o della Forma)

Quali stati sono indeterminati?

Quando, per raggiungere i paradisi della Forma, egli così medita, distaccato dai desideri sensuali, ecc. … entra e dimora nel Primo Jhana … allora vi è il contatto, ecc. Ora, questi … sono stati positivi. Invece quando, come risultato di un proprio buon karma creatosi, mantenuto in connessione con l’universo della Materia, egli, distaccato da desideri sensuali, ecc., … entra e dimora nel Primo Jhana … allora vi è il contatto, ecc. E questi … sono stati indeterminati.

Ripetizione dei vari punti precedenti, sostituendo la formula dei rimanenti Jhana nel Quadruplice Sistema, e di tutti i Jhana nel Quintuplice Sistema.

3. Nell’universo Immateriale (o Senza Forma).

Quali stati sono indeterminati?

Quando, per raggiungere i paradisi Immateriali, egli così medita, e in questo modo, con il completo superamento di ogni coscienza materiale, con lo svanire della coscienza sensoriale, rivolgendo la sua attenzione da ogni coscienza al molteplice, egli entra e dimora in quell’estasi meditativa, accompagnata dalla coscienza di una sfera di spazio infinito – anche il Quarto Jhana assieme ad ogni senso di calma deve essere abbandonato, ecc. (continua come in §265) – allora il contatto … l’equanimità che in lui sorgono, questi … sono stati positivi.
Ma quando, come risultato di un buon karma creatosi, mantenuto in connessione con l’universo Immateriale, egli, con il completo superamento di ogni coscienza materiale, con lo svanire della coscienza sensoriale, rivolgendo la sua attenzione da ogni coscienza al molteplice, egli entra e dimora in quell’estasi meditativa, accompagnata dalla coscienza di una sfera di spazio infinito – anche il Quarto Jhana assieme ad ogni senso di calma deve essere abbandonato, ecc. (continua come prima) – allora il contatto … l’equanimità che in lui sorgono, questi … sono stati indeterminati.

Seguono in successione gli altri tre Jhana connessi con l’Esistenza Immateriale (§§266–268), cioè “La Sfera della Coscienza Infinita”, “La Sfera della Vacuità” e “La Sfera dove vi è Né-Percezione-nè-non-Percezione”, avente ognuno il Quarto Jhana come suo “risultato”, come nella formula nel punto §501.

Traduzione di Caroline A.F. Rhys Davids, A Buddhist Manual of Psychological Ethics, (Compendium of States or Phenomena), Oriental Translation Fund (New Series), Vol. xii, London, Royal Asiatic Society, 1900. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoDhammasangani