Una volta il Beato soggiornava presso Savatthi nel Boschetto di Jeta, al convento di Anathapindika. In quel tempo il Ven. Khema e il Ven. Sumana soggiornavano presso Savatthi nel Boschetto dell’Uomo Cieco. Quindi il Ven. Khema e il Ven. Sumana andarono dal Beato e appena giunti, lo salutarono con rispetto e si sedettero ad un lato. Appena seduto, il Ven. Khema disse al Beato: “Quando un monaco è un arahant, con i suoi influssi impuri distrutti – uno che è giunto all’adempimento, fatto il compito, raggiunto la vera meta, distrutto la catena del divenire ed è liberato attraverso la giusta conoscenza – non pensa: ‘C’è qualcuno migliore di me’, o ‘C’è qualcuno uguale a me’, o ‘C’è qualcuno peggio di me.'” Così disse il Ven. Khema ed il Maestro approvò . Avuta l’approvazione del Maestro il Ven. Khema si alzò dal suo posto, si inchinò al Beato e mantenendo la destra – andò via.
Poi il Ven. Sumana, poco dopo che il Ven. Khema era andato via, disse al Beato: “Quando un monaco è un arahant, con i suoi influssi impuri distrutti – uno che è giunto all’adempimento, fatto il compito, raggiunto la vera meta, distrutto la catena del divenire ed è liberato attraverso la giusta conoscenza – non pensa: ‘C’è qualcuno migliore di me’, o ‘C’è qualcuno uguale a me’, o ‘C’è qualcuno peggio di me.'” Così disse il Ven. Sumana ed il Maestro approvò. Avuta l’approvazione del Maestro il Ven. Sumana si alzò dal suo posto, si inchinò al Beato e mantenendo la destra – andò via.
Poi il Beato, poco dopo che il Ven. Khema e il Ven. Sumana erano andati via, disse ai monaci: “Monaci, così un membro di una comunità dichiara la conoscenza. Il significato [della conoscenza] è affermato, ma senza menzione di un Sé. Ci sono ancora delle persone indegne che dichiarano la conoscenza come inutile. Avranno, in seguito, dei guai.”
Non come il più alto, il più basso, né uguale
si riferiscono a loro.
Con la nascita finita,
la vita santa adempiuta
vanno avanti
totalmente liberi da catene.
Traduzione in Inglese dalla versione Pali di Thanissaro Bhikkhu. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Anguttara Nikaya