Una volta un monaco si recò dal Beato e, ivi giunto, lo salutò con riverenza e si sedette ad un lato. Quindi disse al Beato, “‘Colui che dimora nel Dhamma, colui che dimora nel Dhamma’: così è detto, signore. Come un monaco dimora nel Dhamma”?
“Monaco, quando un monaco studia il Dhamma: dialoghi, racconti in versi ed in prosa, spiegazioni, versetti, esclamazioni spontanee, citazioni, storie di nascita, avvenimenti notevoli, sessioni di domande e risposte [le più vecchie classificazioni degli insegnamenti del Buddha], trascorre le sue giornate studiando il Dhamma. Trascura la meditazione e la pratica. Costui si chiama un monaco che è assiduo allo studio, non colui che dimora nel Dhamma.
Poi, quando un monaco prende il Dhamma come l’ha sentito e studiato e l’insegna agli altri nei dettagli. Trascorre la giornata a descrivere il Dhamma. Trascura la meditazione e la pratica. Costui si chiama un monaco che è assiduo nella descrizione, non colui che dimora nel Dhamma.
Poi, quando un monaco prende il Dhamma come l’ha sentito e studiato e lo recita nei dettagli. Trascorre la giornata in recitazione del Dhamma. Trascura la meditazione e la pratica. Costui si chiama un monaco che è assiduo alla recitazione, non colui che dimora nel Dhamma.
Poi, quando un monaco prende il Dhamma come l’ha sentito e studiato e riflette, lo valuta, e l’esamina con la sua mente. Trascura la meditazione e la pratica. Costui si chiama un monaco che è assiduo nel pensiero, non colui che dimora nel Dhamma.
Poi, quando un monaco studia il Dhamma: dialoghi, racconti in versi ed in prosa, spiegazioni, versetti, esclamazioni spontanee, citazioni, storie di nascita, avvenimenti notevoli, sessioni di domande e risposte [le più vecchie classificazioni degli insegnamenti del Buddha]. Non trascorre le sue giornate studiando il Dhamma. Non trascura la meditazione e la pratica. Costui si chiama un monaco che dimora nel Dhamma.
Adesso, monaco, vi ho insegnato la persona che è assidua a studiare, quella che è assidua alla descrizione, quella che è assidua alla recitazione, quella che è assidua al pensiero, e quella che rimane nel Dhamma. Tutto ciò che un maestro deve fare – ricercare il benessere dei suoi discepoli – l’ho fatto per voi. Praticate i jhâna, monaci. Non siate disattenti. Non abbiate a rimpiangerlo più tardi. È questo il messaggio che ho per voi.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pali di Thanissaro Bhikkhu. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Anguttara Nikaya