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 AN 5.106: Phāsu Sutta – Serenamente


Un tempo il Beato soggiornava presso Kosambī nel monastero di Ghosita. Quindi il Ven. Ānanda si recò dal Beato e, dopo averlo salutato con rispetto, si sedette a lato. Lì seduto, chiese al Beato: “Fino a che punto, signore, si potrebbe, quando si vive con il Saṅgha dei monaci, vivere serenamente?

“Ānanda, quando un monaco è compiuto in virtù, e non si paragona agli altri sulla migliore virtù, è in questo modo che, quando vive con il Saṅgha dei monaci, potrebbe vivere serenamente.”
“Ci sarebbe un altro modo, signore, in cui, vivendo con il Saṅgha dei monaci, si potrebbe vivere serenamente?”

“Ci sarebbe, Ānanda.” – rispose il Beato. “Quando un monaco è compiuto in virtù, e non si paragona agli altri sulla migliore virtù, e quando vigila su se stesso e non vigila sugli altri, è in questo modo che, vivendo con il Saṅgha dei monaci, potrebbe vivere serenamente.”

“Ci sarebbe un altro modo, signore, in cui, vivendo con il Saṅgha dei monaci, si potrebbe vivere serenamente?”

“Ci sarebbe, Ānanda.” – rispose il Beato.”Quando un monaco è compiuto in virtù, e non si paragona agli altri sulla migliore virtù; quando vigila su se stesso e non vigila sugli altri; e quando è poco conosciuto e non si inquieta per la sua mancanza di fama, è in questo modo che, vivendo con il Saṅgha dei monaci, potrebbe vivere serenamente.”

“Ci sarebbe un altro modo, signore, in cui, vivendo con il Saṅgha dei monaci, si potrebbe vivere serenamente?”

“Ci sarebbe, Ānanda.” – rispose il Beato. “Quando un monaco è compiuto in virtù, e non si paragona agli altri sulla migliore virtù; quando vigila su se stesso e non vigila sugli altri; quando è poco conosciuto e non si inquieta per la sua mancanza di fama; e quando può raggiungere a suo piacimento, senza difficoltà, senza problemi, i quattro jhana – stati mentali elevati e piacevoli dimore nel qui-e-ora – è in questo modo che, vivendo con il Saṅgha dei monaci, potrebbe vivere serenamente.”

“Ci sarebbe un altro modo, signore, in cui, vivendo con il Saṅgha dei monaci, si potrebbe vivere serenamente?”

“Ci sarebbe, Ānanda.” – rispose il Beato. “Quando un monaco è compiuto in virtù, e non si paragona agli altri sulla migliore virtù; quando vigila su se stesso e non vigila sugli altri; quando è poco conosciuto e non si inquieta per la sua mancanza di fama; e quando può raggiungere a suo piacimento, senza difficoltà, senza problemi, i quattro jhana – stati mentali elevati e piacevoli dimore nel qui-e-ora; e quando – con la fine degli influssi impuri – entra e dimora nella consapevolezza della liberazione e nella conoscenza della liberazione senza influssi impuri, avendole direttamente conosciute e realizzate per se stesso nel qui-e-ora, è in questo modo che, vivendo con il Saṅgha dei monaci, potrebbe vivere serenamente. Inoltre, Ānanda, non esiste altra dimora più serena o più sublime di questa.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Ṭhānissaro Bhikkhu, Handful of leaves, © 2014-2017. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoAnguttara Nikaya