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AN 3.72: Ajivaka Sutta – Al discepolo dei Fatalisti

Così ho sentito. Una volta il Ven. Ananda soggiornava a Kosambi nel convento di Ghosita. Allora un capofamiglia, un discepolo dei Fatalisti (Ajivaka), andò da lui e, appena giunto lo salutò con riverenza, e si sedette ad un lato. Appena seduto, disse al Ven. Ananda, “Fra noi, signore, quale Dhamma è ben insegnato? Chi ha praticato bene in questo mondo? Chi sono i risvegliati nel mondo? “

“Allora, capofamiglia, ti farò una controdomanda. Rispondi come credi. Ora, cosa pensi: quelli che insegnano un Dhamma per abbandonare l’avidità, per abbandonare l’avversione, per abbandonare l’iillusione – è il loro Dhamma ben insegnato o no? Cosa pensi? “

“Signore, coloro che insegnano un Dhamma per abbandonare l’avidità, per abbandonare l’avversione, per abbandonare l’illusione – il loro Dhamma è ben insegnato.”

“E cosa pensi, capofamiglia: coloro che hanno praticato per abbandonare l’avidità, per abbandonare l’avversione, per abbandonare l’illusione – hanno praticato bene in questo mondo o no? “

“Signore, coloro che hanno praticato per abbandonare l’avidità, per abbandonare l’avversione, per abbandonare l’illusione – hanno praticato bene in questo mondo.”

“E cosa pensi, capofamiglia: coloro la cui avidità è stata abbandonata, la sua radice distrutta, come un albero di palme sradicato, privata delle condizioni di esistenza, non destinata per una nascita futura; coloro la cui avversione è stata abbandonata… la cui illusione è stata abbandonata, la sua radice distrutta, come un albero di palme sradicato, privato delle condizioni di esistenza, non destinato per una nascita futura: sono, in questo mondo, risvegliati o no? “

“Signore, coloro la cui avidità… la cui avversione… la cui illusione è stata abbandonata, la sua radice distrutta, come un albero di palme sradicato, privato delle condizioni di esistenza, non destinato per una nascita futura: loro, in questo mondo sono risvegliati.”

“In questo modo, capofamiglia, hai risposto alla tua domanda: ‘Coloro che insegnano un Dhamma per abbandonare l’avidità, per abbandonare l’avversione, per abbandonare l’illusione – il loro Dhamma è ben insegnato. Coloro che hanno praticato per abbandonare l’avidità, per abbandonare l’avversione, per abbandonare l’illusione – hanno praticato bene in questo mondo. Coloro la cui avidità… la cui avversione… la cui illusione è stata abbandonata, la sua radice distrutta, come un albero di palme sradicato, privata delle condizioni di esistenza, non destinata per una nascita futura: loro, in questo mondo sono risvegliati. ‘”

“Sorprendente, signore. Si celebra il Dhamma, né si disapprova un altro, ma solo l’insegnamento del Dhamma nel modo giusto.

“Lei, signore venerabile, insegna il Dhamma per abbandonare l’avidità… l’avversione… l’illusione. Il Suo Dhamma è ben insegnato. Lei ha praticato per abbandonare l’avidità… l’avversione… l’illusione. Lei ha praticato bene in questo mondo. L’avidità, l’avversione e l’illusione sono state abbandonate, la loro radice distrutta, come un albero di palme sradicato, privato delle condizioni di esistenza, non destinato per nascite future. Lei, in questo mondo è un risvegliato.

“Magnifico, Maestro Ananda! Magnifico! Si è raddrizzato ciò che era rovesciato, rivelato ciò che era nascosto, indicato la strada ad uno che si era perso o portato una lampada nel buio, così coloro con occhi possono vedere le forme, allo stesso modo il maestro Ananda – attraverso vari modi di ragionare- ha reso chiaro il Dhamma. Io prendo rifugio nel Buddha, nel Dhamma e nella comunità dei monaci. Possa il maestro Ananda accettarmi come un seguace laico da questo giorno e per sempre.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pali di Thanissaro Bhikkhu. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoAnguttara Nikaya