“Nell’ottavo giorno delle due settimane, i monaci, i ministri e i consiglieri dei Quattro Grandi Re errano per il mondo, pensando: ‘Si spera che la maggior parte degli esseri umani stia rispettando i propri genitori, asceti e bramani, stia onorando gli anziani delle loro famiglie, stia osservando l’Uposatha, stia praticando rettamente e acquisendo merito.’
Nel quattordicesimo giorno delle due settimane, i figli dei Quattro Grandi Re errano per il mondo, pensando: ‘Si spera che la maggior parte degli esseri umani stia rispettando i propri genitori … e acquisendo merito.’
Nel quindicesimo giorno dell’Uposatha, gli stessi Quattro Grandi Re errano per il mondo, pensando: ‘Si spera che la maggior parte degli esseri umani stia rispettando i propri genitori … e acquisendo merito.’
Se solo pochi esseri umani stanno rispettando i loro genitori … e acquisendo merito, allora i Quattro Grandi Re si rivolgono ai deva dei Trentatré, seduti insieme nella Sala della Giustizia: ‘Solo pochi esseri umani stanno rispettando i loro genitori … e acquisendo merito. Allora i deva dei Trentatré delusi, penseranno: ‘Le schiere celesti diminuiranno, mentre le schiere demoniache aumenteranno!’
Invece se molti esseri umani stanno rispettando i loro genitori … e acquisendo merito, allora i Quattro Grandi Re si rivolgono ai deva dei Trentatré, seduti insieme nella Sala della Giustizia: ‘Molti esseri umani stanno rispettando i loro genitori … e acquisendo merito. Allora i deva dei Trentatré felici, penseranno: ‘Le schiere celesti aumenteranno, mentre le schiere demoniache diminuiranno!’
Una volta Sakka, signore dei deva e dei Trentatré, recitò questi versi:
‘Chi vuole essere come me
deve osservare l’Uposatha
completo in tutti gli otto fattori,
il quattordicesimo e il quindicesimo giorno,
e l’ottavo giorno della quindicina,
così come le speciali manifestazioni quindicinali.’
Ma quei versi sono stati mal recitati da Sakka, signore dei deva, non ben recitati; esposti male, non ben esposti. Perché? Perché Sakka, il signore dei deva, non è libero da brama, odio ed ignoranza.
Ma per un monaco che è perfetto – senza influssi impuri, che ha completato il viaggio spirituale, che ha fatto ciò che doveva essere fatto, che ha deposto il fardello, che ha raggiunto il sommo fine, che ha completamente reciso le catene della rinascita ed è rettamente liberato tramite l’Illuminazione — è giusto dire:
‘Chi vuole essere come me
deve osservare l’Uposatha
completo in tutti gli otto fattori,
il quattordicesimo e il quindicesimo giorno,
e l’ottavo giorno della quindicina,
così come le speciali manifestazioni quindicinali.’
Perché? Perché quel monaco è libero da brama, odio ed ignoranza.
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Anguttara Nikaya