Skip to content

AN 10.70: Dutiyakathāvatthu Sutta – Argomenti di conversazione (2)

Così ho sentito. Un tempo il Beato soggiornava a Savatthi nel boschetto di Jeta, nel monastero di Anathapindika. In quel momento un gran numero di monaci, dopo il pasto, di ritorno dal giro delle elemosine, si erano riuniti nella sala delle assemblee ed erano impegnati in molti argomenti di conversazione: conversazioni su re, ladri e ministri di Stato; eserciti, timori e battaglie; cibo e bevande; vestiti, mobili, ghirlande e profumi; parenti; veicoli; villaggi, paesi, città, campagne; donne ed eroi; pettegolezzi di strada e di quartiere; storie di morti; storie di differenze, della creazione del mondo e del mare; discorsi sull’esistenza o meno delle cose.
Poi il Beato, uscito dal suo ritiro nel tardo pomeriggio, si recò nella sala delle assemblee e, una volta arrivato, si sedette al posto preparato. Lì seduto, si rivolse ai monaci:
“Per quale argomento di conversazione siete qui riuniti? Nel mezzo di quale argomento di conversazione siete stati interrotti?”

“Poco fa, signore, dopo il pasto, di ritorno dal giro delle elemosine, ci siamo riuniti nella sala delle assemblee ed eravamo impegnati in molti argomenti di conversazione: conversazioni su re, ladri e ministri di Stato; eserciti, timori e battaglie; cibo e bevande; vestiti, mobili, ghirlande e profumi; parenti; veicoli; villaggi, paesi, città, campagne; donne ed eroi; pettegolezzi di strada e di quartiere; storie di morti; storie di differenze, della creazione del mondo e del mare; discorsi sull’esistenza o meno delle cose.

“Non è corretto, monaci, che i figli di buona famiglia, che hanno abbandonato la casa per la vita ascetica, si dedichino a tali argomenti di conversazione, cioè a conversazioni su re, ladri e ministri di Stato… se le cose esistono o no.
Monaci, ci sono questi dieci motivi di lode. Quali dieci?
C’è il caso in cui un monaco è umile e stimola discorsi sull’umiltà tra i monaci. Il fatto che sia umile e che stimoli i monaci ad essere umili è motivo di lode.
Egli stesso è contento e stimola ad essere contenti i monaci…
Egli stesso è solitario e stimola a vivere in solitudine i monaci…
Egli stesso non ha legami e stimola i monaci a liberarsi dai legami…
Egli stesso suscita la sua energia e stimola a suscitare l’energia i monaci…
Egli stesso è compiuto in virtù e stimola ad essere compiuti in virtù i monaci…
Egli stesso è compiuto nella concentrazione e stimola ad essere compiuti nella concentrazione i monaci…
Egli stesso è compiuto nel discernimento e stimola ad essere compiuti nel discernimento i monaci…
Egli stesso è compiuto nella liberazione e stimola a parlare della liberazione i monaci…
Egli stesso è compiuto nella conoscenza e nella visione della liberazione e stimola ad essere compiuti nella conoscenza e nella visione della liberazione i monaci. Il fatto che sia compiuto nella conoscenza e nella visione della liberazione e che stimoli i monaci ad essere compiuti nella conoscenza e nella visione della liberazione è motivo di lode. Questi sono i dieci motivi di lode.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Ṭhānissaro Bhikkhu, Handful of leaves, © 2014-2017. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoAnguttara Nikaya