Un tempo il venerabile Mahākaccāna soggiornava nello stato di Avanti presso Kuraraghara, sulla Montagna Scoscesa.
Allora la laica Kāḷī di Kurughara si recò dal Venerabile Mahākaccāna, si inchinò, si sedette a lato e gli disse: “Signore, questo è stato detto dal Buddha nelle ‘Domande della fanciulla’: ‘Ho raggiunto la meta, la quiete.
Avendo conquistato l’esercito del piacevole e del gradevole,
da solo, praticando i jhana, mi sono risvegliato alla beatitudine.
Per questo non frequento troppo le persone,
e nessuno mi frequenta troppo.’
Come dobbiamo comprendere il significato dettagliato della breve dichiarazione del Buddha?”
“Sorella, alcuni asceti e brahmani considerano la realizzazione della meditazione sulla terra universale come il massimo. Pensando ‘questa è la meta’, rinascono. Il Buddha conosceva perfettamente il limite in cui la realizzazione della meditazione sulla terra universale era il massimo. Sapendo perfettamente questo, comprese l’inizio, il pericolo e la fuga. Ed ebbe la conoscenza e la visione della varietà dei sentieri. Poiché comprese l’inizio, il pericolo e la fuga, ed ebbe la conoscenza e la visione della varietà dei sentieri, sapeva di aver raggiunto la meta, la quiete.
Alcuni asceti e brahmani considerano la realizzazione della meditazione sull’acqua universale come il massimo. Pensando ‘questa è la meta’, rinascono. … Alcuni asceti e brahmani considerano la realizzazione della meditazione sul fuoco universale… sull’aria universale… sul blu universale… sul giallo universale… sul rosso universale… sul bianco universale… sullo spazio universale… sulla coscienza universale come il massimo. Pensando ‘questa è la meta’, rinascono. Il Buddha conosceva perfettamente il limite in cui la realizzazione della meditazione sulla coscienza universale era il massimo. Sapendo perfettamente questo, comprese l’inizio, il pericolo e la fuga. Ed ebbe la conoscenza e la visione della varietà dei sentieri. Poiché comprese l’inizio, il pericolo e la fuga, ed ebbe la conoscenza e la visione della varietà dei sentieri, sapeva di aver raggiunto la meta, la quiete.
Quindi, sorella, ecco come comprendere il significato dettagliato di ciò che il Buddha ha detto in breve ne ‘Le domande della fanciulla’:
‘Ho raggiunto la meta, la quiete.
Avendo conquistato l’esercito del piacevole e del gradevole,
da solo, praticando i jhana, mi sono risvegliato alla beatitudine.
Per questo non frequento troppo le persone,
e nessuno mi frequenta troppo.’”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Anguttara Nikaya