4.1. Analisi secondo i Discorsi
Le Quattro Nobili Verità sono: La Nobile Verità della sofferenza; la Nobile Verità dell’origine della sofferenza; la Nobile Verità della cessazione della sofferenza; la Nobile Verità del sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza.
4.1.1. La Verità della Sofferenza
Cos’è la Nobile Verità della sofferenza? La nascita è sofferenza; la vecchiaia è sofferenza; la morte è sofferenza; tristezza, lamenti, dolore fisico e mentale, angoscia sono sofferenza; l’associazione con ciò che non piace è sofferenza; la separazione da ciò che piace è sofferenza; non poter aver ciò che si desidera è sofferenza; in breve i cinque aggregati dell’attaccamento sono sofferenza.
Cos’è la nascita? Tutto ciò che per questo o per quell’essere in questa o in quella tipologia degli esseri è nascita, genesi, divenire, piena esistenza, la comparsa degli aggregati, l’acquisizione delle basi sensoriali. Ciò si chiama nascita.
Cos’è la vecchiaia? Tutto ciò che per questo o per quell’essere in questa o in quella tipologia degli esseri è vecchiaia, deterioramento, denti guasti, capelli grigi, pelle rugosa, declino vitale, decadimento delle facoltà. Ciò si chiama vecchiaia.
Cos’è la morte? Tutto ciò che per questo o per quell’essere in questa o in quella tipologia degli esseri è decesso, scomparsa, il morire, morte, fine del ciclo vitale, dissolvenza degli aggregati, decomposizione del corpo, distruzione delle principali facoltà vitali. Ciò si chiama morte.
Cos’è la sofferenza? Quando si soffre per i parenti o per la ricchezza o per malattia o per immoralità o per le false visioni o per una qualsiasi sventura o dispiacere, quando si è addolorati dall’interno e dal profondo dell’animo, il dolore mentale, quando si è trafitti dalla freccia della sofferenza. Ciò si chiama sofferenza.
Cos’è il lamento? Quando si soffre per i parenti o per la ricchezza o per malattia o per immoralità o per le false visioni o per una qualsiasi sventura o dispiacere, lamentazione, l’atto del lamentarsi, lagnarsi, tormento, parole o chiacchere o pettegolezzi che recano dolore. Ciò si chiama lamento.
Cos’è il dolore? Ciò che è disagio corporeo, dolore fisico, esperienza dolorosa nata dal contatto fisico, sensazione dolorosa nata dal contatto fisico. Ciò si chiama dolore.
Cos’è il dolore mentale? Ciò che è disagio mentale, dolore mentale, esperienza dolorosa nata dal contatto mentale, sensazione dolorosa nata dal contatto mentale. Ciò si chiama dolore mentale.
Cos’è la disperazione? Quando si soffre per i parenti o per la ricchezza o per malattia o per immoralità o per le false visioni o per una qualsiasi sventura o dispiacere, angoscia, stato di sconforto e di costernazione. Ciò si chiama disperazione.
Cos’è la sofferenza come associazione con ciò che non piace? Qualsiasi realtà o cosa sgradevole, indesiderabile, oggetti non piacevoli visibili, udibili, odoriferi, sapidi e tangibili; o tutto ciò che non reca benessere, né beneficio, né conforto, o che non liberano dai vari vincoli; tutto ciò che è associazione nel conoscere, nel ricevere, nel partecipare e nel condividere. Ciò si chiama sofferenza come associazione con ciò che non piace.
Cos’è la sofferenza come separazione da ciò che piace? Qualsiasi realtà o cosa desiderabile, gradevole, oggetti piacevoli visibili, udibili, odoriferi, sapidi e tangibili; o tutto ciò che reca benessere, beneficio, conforto o che libera dai vari vincoli, madre, padre, fratelli, sorelle, amici, colleghi, parenti o consanguinei; tutto ciò che non è associazione nel conoscere, nel ricevere, nel partecipare e nel condividere.
Cosa significa: il “non poter avere ciò che si desidera è anche sofferenza”? Negli esseri soggetti alla nascita sorge un desiderio: “Bene, se non fossimo soggetti alla nascita, non nasceremo.”; ciò è un desiderio irrealizzabile. Ciò è: il “non poter avere ciò che si desidera è anche sofferenza”. Negli esseri soggetti alla vecchiaia … Negli esseri soggetti alla malattia … Negli esseri soggetti alla morte … Negli esseri soggetti alla sofferenza … al lamento … al dolore fisico … al dolore mentale … alla disperazione … ciò è un desiderio irrealizzabile. Ciò è: il “non poter avere ciò che si desidera è anche sofferenza”.
Cosa significa: “in breve i cinque aggregati dell’attaccamento sono sofferenza”? Essi sono: l’aggregato della forma (o materia) come oggetto dell’attaccamento, l’aggregato della sensazione come oggetto dell’attaccamento, l’aggregato della percezione come oggetto dell’attaccamento, l’aggregato delle formazioni mentali (o volizioni) come oggetto dell’attaccamento. Questi sono chiamati, “in breve i cinque aggregati dell’attaccamento sono sofferenza.”
Ciò si chiama la Nobile Verità della Sofferenza.
4.1.2. La Verità dell’Origine
203. Cos’è la Nobile Verità dell’origine della sofferenza? Quella brama che è causa della futura esistenza, accompagnata da passionale cupidigia, da una forte attrazione per questo o per quello. Ad esempio: la brama per i piaceri sensuali, la brama per l’esistenza, la brama per la non-esistenza.
Questa stessa brama quando sorge dove nasce; quando si stabilisce dove si fissa? Qualsiasi realtà mondana piacevole e desiderabile; qui questa brama quando sorge nasce; qui quando si stabilisce si fissa.
Nel mondo cos’è una realtà affascinante e piacevole? Nel mondo la forma è una realtà affascinante e piacevole, che fa sorgere la brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce. Nel mondo l’orecchio … Nel mondo il naso … Nel mondo la lingua … Nel mondo il corpo … Nel mondo la mente … Nel mondo gli oggetti visibili sono affascinanti e piacevoli, che fanno sorgere la brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce. Nel mondo gli oggetti udibili … gli oggetti odoriferi … gli oggetti sapidi … gli oggetti tangibili … gli oggetti ideazionali sono affascinanti e piacevoli, che fanno sorgere la brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce.
Nel mondo la coscienza visiva è una realtà affascinante e piacevole, che fa sorgere la brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce. Nel mondo la coscienza uditiva … la coscienza olfattiva … la coscienza gustativa … la coscienza fisica … la coscienza mentale è affascinante e piacevole, che fa sorgere la brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce.
Nel mondo il contatto visivo è una realtà affascinante e piacevole, che fa sorgere la brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce. Nel mondo il contatto uditivo … il contatto olfattivo … il contatto gustativo … il contatto fisico … il contatto mentale è una realtà affascinante e piacevole, che fa sorgere la brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce.
Nel mondo la sensazione nata dal contatto visivo è una realtà affascinante e piacevole, che fa sorgere la brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce. Nel mondo la sensazione nata dal contatto uditivo … la sensazione nata dal contatto olfattivo … nata dal contatto gustativo … nata dal contatto fisico … nata dal contatto mentale è una realtà affascinante e piacevole, che fa sorgere la brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce.
Nel mondo la percezione degli oggetti visibili è una realtà affascinante e piacevole, che fa sorgere la brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce. Nel mondo la percezione degli oggetti udibili … la percezione degli oggetti odoriferi … la percezione degli oggetti sapidi … la percezione degli oggetti tangibili … la percezione degli oggetti ideazionali è una realtà affascinante e piacevole, che fa sorgere la brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce.
Nel mondo la formazione mentale (o volitiva) riguardante gli oggetti visibili è una realtà affascinante e piacevole, che fa sorgere la brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce. Nel mondo la formazione mentale riguardante gli oggetti udibili … gli oggetti odoriferi … gli oggetti sapidi … gli oggetti tangibili … gli oggetti ideazionali è una realtà affascinante e piacevole, che fa sorgere la brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce.
Nel mondo la brama per gli oggetti visibili è una realtà affascinante e piacevole, che fa sorgere questa brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce. Nel mondo la brama per gli oggetti udibili … per gli oggetti odoriferi … per gli oggetti sapidi … per gli oggetti tangibili … per gli oggetti ideazionali è una realtà affascinante e piacevole, che fa sorgere questa brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce.
Nel mondo il pensiero per gli oggetti visibili è una realtà affascinante e piacevole, che fa sorgere questa brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce. Nel mondo il pensiero per gli oggetti udibili … per gli oggetti odoriferi … per gli oggetti sapidi … per gli oggetti tangibili … per gli oggetti ideazionali è una realtà affascinante e piacevole, che fa sorgere questa brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce.
Nel mondo l’analisi degli oggetti visibili è una realtà affascinante e piacevole, che fa sorgere questa brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce. Nel mondo l’analisi degli oggetti udibili … degli oggetti odoriferi … degli oggetti sapidi … degli oggetti tangibili … degli oggetti ideazionali è una realtà affascinante e piacevole, che fa sorgere la brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce.
Ciò si chiama la Nobile Verità dell’Origine della Sofferenza.
4.1.3. La Verità della Cessazione
Cos’è la Nobile Verità della cessazione della sofferenza? Tutto ciò che è totale cessazione, distacco, cancellazione, liberazione da, non-attaccamento alla brama. Questa stessa brama quando deve essere abbandonata dove dovrebbe essere abbandonata e quando deve cessare dove deve essere cessata? Qualsiasi realtà al mondo sia affascinante e piacevole, ora questa brama quando deve essere abbandonata dovrebbe essere abbandonata e quando deve cessare dovrebbe cessare.
Nel mondo cos’è una realtà affascinante e piacevole? Nel mondo la forma è una realtà affascinante e piacevole; ora questa brama quando deve essere abbandonata dovrebbe essere abbandonata e quando deve cessare dovrebbe cessare…. Nel mondo la lingua … Nel mondo il corpo … Nel mondo la mente … Nel mondo gli oggetti visibili sono affascinanti e piacevoli, che fanno sorgere la brama quando nasce; che si fissa quando si stabilisce. Nel mondo gli oggetti udibili … gli oggetti odoriferi … gli oggetti sapidi … gli oggetti tangibili … gli oggetti ideazionali sono affascinanti e piacevoli; ora questa brama quando deve essere abbandonata dovrebbe essere abbandonata e quando deve cessare dovrebbe cessare.
Nel mondo l’oggetto visibile è una realtà affascinante e piacevole; ora questa brama quando deve essere abbandonata dovrebbe essere abbandonata e quando deve cessare dovrebbe cessare. Nel mondo l’oggetto udibile … l’oggetto odorifero … l’oggetto sapido … l’oggetto tangibile … l’oggetto ideazionale … ora questa brama quando deve essere abbandonata dovrebbe essere abbandonata e quando deve cessare dovrebbe cessare.
Nel mondo la coscienza visiva è una realtà … la coscienza uditiva … la coscienza olfattiva … la coscienza gustativa … la coscienza fisica … la coscienza mentale … ora questa brama quando deve essere abbandonata dovrebbe essere abbandonata e quando deve cessare dovrebbe cessare.
Nel mondo il contatto visivo è una realtà … il contatto uditivo … il contatto olfattivo … il contatto gustativo … il contatto fisico … il contatto mentale … ora questa brama quando deve essere abbandonata dovrebbe essere abbandonata e quando deve cessare dovrebbe cessare.
Nel mondo la sensazione nata dal contatto visivo è una realtà … la sensazione nata dal contatto uditivo … nata dal contatto olfattivo … nata dal contatto gustativo .. nata dal contatto fisico … nata dal contatto mentale … ora questa brama quando deve essere abbandonata dovrebbe essere abbandonata e quando deve cessare dovrebbe cessare.
Nel mondo la percezione degli oggetti visibili è una realtà affascinante e piacevole, … Nel mondo la percezione degli oggetti udibili … la percezione degli oggetti odoriferi … la percezione degli oggetti sapidi … la percezione degli oggetti tangibili … la percezione degli oggetti ideazionali … ora questa brama quando deve essere abbandonata dovrebbe essere abbandonata e quando deve cessare dovrebbe cessare.
Nel mondo la formazione mentale (o volitiva) riguardante gli oggetti visibili è una realtà … Nel mondo la formazione mentale riguardante gli oggetti udibili … gli oggetti odoriferi … gli oggetti sapidi … gli oggetti tangibili … gli oggetti ideazionali … ora questa brama quando deve essere abbandonata dovrebbe essere abbandonata e quando deve cessare dovrebbe cessare.
Nel mondo la brama per gli oggetti visibili è una realtà … per gli oggetti udibili … per gli oggetti odoriferi … per gli oggetti sapidi … per gli oggetti tangibili … per gli oggetti ideazionali … ora questa brama quando deve essere abbandonata dovrebbe essere abbandonata e quando deve cessare dovrebbe cessare.
Nel mondo il pensiero per gli oggetti visibili è una realtà … il pensiero per gli oggetti udibili … per gli oggetti odoriferi … per gli oggetti sapidi … per gli oggetti tangibili … per gli oggetti ideazionali … ora questa brama quando deve essere abbandonata dovrebbe essere abbandonata e quando deve cessare dovrebbe cessare.
Nel mondo l’analisi degli oggetti visibili è una realtà … l’analisi degli oggetti udibili … degli oggetti odoriferi … degli oggetti sapidi … degli oggetti tangibili … degli oggetti ideazionali … ora questa brama quando deve essere abbandonata dovrebbe essere abbandonata e quando deve cessare dovrebbe cessare.
Ciò si chiama la Nobile Verità della Cessazione della Sofferenza.
4.1.4. La Verità del Sentiero
Cos’è la Nobile Verità del Sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza? Soltanto questo Nobile Ottuplice Sentiero. Cioè: retta visione, retto pensiero, retta parola, retta azione, retto modo di vivere, retto sforzo, retta presenza mentale, retta concentrazione (samadhi).
Cos’è la retta visione? La conoscenza della sofferenza, la conoscenza dell’origine della sofferenza, la conoscenza della cessazione della sofferenza, la conoscenza del sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza. Ciò si chiama retta visione.
Cos’è il retto pensiero? Il pensiero associato alla rinuncia, il pensiero associato all’assenza di cattiva volontà, il pensiero associato all’assenza di malvagità. Ciò si chiama retto pensiero.
Cos’è la retta parola? Astenenersi da false parole, da parole diffamatorie, da parole irritanti e da parole frivole. Ciò si chiama retta parola.
Cos’è la retta azione? Astenersi dall’uccidere esseri viventi, dal rubare e da una condotta sesseuale illecita. Ciò si chiama retta azione.
Cos’è il retto modo di vivere? In questo caso un nobile discepolo, dopo aver abbandonato un illecito modo di vivere, si guadagna da vivere con mezzi di sussistenza retti e leciti. Ciò si chiama retto modo di vivere.
Cos’è il retto sforzo? In questo caso un monaco crea desiderio, genera sforzo, fa sorgere l’energia, allena la mente, lotta per non far sorgere dhamma negativi e superflui non ancora sorti; crea desiderio, genera sforzo, fa sorgere l’energia, allena la mente, lotta per abbandonare dhamma negativi e superflui appena sorti; crea desiderio, genera sforzo, fa sorgere l’energia, allena la mente, lotta per far sorgere dhamma positivi non ancora sorti; crea desiderio, genera sforzo, fa sorgere l’energia, allena la mente, lotta per stabilizzare, per collocare, per far crescere, per far maturare, per far sviluppare e per completare dhamma positivi appena sorti. Ciò si chiama retto sforzo.
Cos’è la retta presenza mentale? In questo caso un monaco dimora contemplando il corpo sul corpo, ardente, consapevole e risoluto, per rimuovere la cupidigia e la sofferenza mentale nel mondo (cioè nel corpo). … le sensazioni sulle sensazioni … la coscienza sulla coscienza … gli oggetti mentali sugli oggetti mentali (o ideazionali, cioè gli aggregati della percezione e delle formazioni mentali), ardente, consapevole e risoluto per rimuovere la cupidigia e la sofferenza mentale nel mondo (cioè gli oggetti mentali). Ciò si chiama retta presenza mentale.
Cos’è la retta concentrazione? In questo caso un monaco – distaccato dalla sensualità, distaccato dalle nocive qualità mentali – entra e dimora nel primo jhana: estasi e gioia nate dal distacco, accompagnate dall’idea razionale e dal pensiero discorsivo; (ii) dopo l’acquietarsi dell’idea razionale e del pensiero discorsivo, entra e dimora nel secondo jhana: estasi e gioia nate dalla concentrazione, libero dall’idea razionale e dal pensiero discorsivo; (iii) dopo lo svanire dell’estasi dimora nell’equanimità, mentalmente presente e chiaramente consapevole, fisicamente sensibile al piacere. Entra e dimora nel terzo jhana del quale i Nobili dichiarano: ‘Felice colui che dimora nell’Equanimità.’ (iv) con l’abbandono del piacere e del dolore – con l’anteriore scomparsa di gioia ed angoscia – entra e dimora nel quarto jhana: purezza dell’equanimità e della presenza mentale, al di là del piacere e del dolore. Ciò si chiama retta concentrazione.
Ciò si chiama la Nobile Verità del Sentiero che conduce alla Cessazione della Sofferenza.
Qui termina l’Analisi secondo i Discorsi.
4.2. Analisi secondo l’Abhidhamma
Le quattro verità sono: sofferenza, l’origine della sofferenza, la cessazione della sofferenza, il sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza.
Qual è l’origine della sofferenza? La brama. Ciò si chiama l’origine della sofferenza.
Cos’è la sofferenza? Le restanti corruzioni, i rimanenti dhamma inefficaci, le tre radici utili che sono oggetto degli influssi impuri, i rimanenti dhamma efficaci che sono oggetto degli influssi impuri, i restanti dhamma efficaci ed inefficaci che sono oggetto degli influssi impuri, qualsiasi dhamma non operativo, neutro e non effetto di un’azione e tutte le qualità materiali. Ciò si chiama sofferenza.
Cos’è la cessazione della sofferenza? L’abbandono della brama. Ciò si chiama la cessazione della sofferenza.
Cos’è il sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza? In questo caso un monaco sviluppa i jhana ultramondani tendenti alla liberazione e che dissipano il ciclo di nascita e morte; egli, con l’abbandonare le false visioni, con l’entrare nel primo stadio, distaccato dai piaceri dei sensi entra e dimora nel primo jhana … (vedi descrizioni precedenti); in quel momento vi è l’Ottuplice Sentiero, cioè: retta visione, punto essenziale del sentiero, retta concentrazione. Ciò si chiama il sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza.
Cos’è la retta visione? Tutto ciò che è saggezza, conoscenza, assenza di ignoranza, analisi investigativa, retta visione, fattore del risveglio, punto essenziale del sentiero. Ciò si chiama retta visione.
Cos’è il retto pensiero? Tutto ciò che è mentalità, il pensare, (vedi descrizione precedente) … Ciò si chiama retto pensiero.
Cos’è la retta parola? Tutto ciò che è l’evitare, il desistere da, l’astenersi da, il non partecipare a, il non compiere, il non fare, l’essere senza colpa, non oltrepassare il limite, il distruggere le cause delle quattro errate azioni verbali; la retta parola, punto essenziale del sentiero. Ciò si chiama retta parola.
Cos’è la retta azione? Tutto ciò che è l’evitare, il desistere da, l’astenersi da, il non partecipare a, il non compiere, il non fare, l’essere senza colpa, non oltrepassare il limite, il distruggere le cause delle tre errate azioni fisiche; la retta azione, punto essenziale del sentiero. Ciò si chiama retta azione.
Cos’è il retto modo di vivere? Tutto ciò che è l’evitare, il desistere da, l’astenersi da, il non partecipare a, il non compiere, il non fare, l’essere senza colpa, non oltrepassare il limite, il distruggere le cause dell’errato modo di vivere; il retto modo di vivere, punto essenziale del sentiero. Ciò si chiama retto modo di vivere.
Cos’è il retto sforzo? Tutto ciò che è il risvegliare l’energia mentale … (vedi descrizione precedente) … il retto sforzo, punto essenziale del sentiero. Ciò si chiama retto sforzo.
Cos’è la retta presenza mentale? Tutto ciò che è consapevolezza, costante presenza mentale …
(vedi descrizione precedente) … la retta presenza mentale, il fattore del risveglio della presenza mentale, punto essenziale del sentiero. Ciò si chiama retta presenza mentale.
Cos’è la retta concentrazione (samadhi)? Tutto ciò che è stabilità della coscienza, risolutezza
(vedi descrizione precedente) … la retta concentrazione, il fattore del risveglio della concentrazione, punto essenziale del sentiero. Ciò si chiama retta concentrazione. Ciò si chiama il sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza; (come lo sono anche) il restanti dhamma associati al sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza.
Qual è l’origine della sofferenza? La brama e le restanti corruzioni. Ciò si chiama l’origine della sofferenza.
Cos’è la sofferenza? I rimanenti dhamma inefficaci, le tre radici utili che sono oggetto degli influssi impuri, i rimanenti dhamma efficaci che sono oggetto degli influssi impuri, i restanti dhamma efficaci e inefficaci che sono oggetto degli influssi impuri, qualsiasi dhamma non operativo, neutro e non effetto di un’azione e tutte le qualità materiali. Ciò si chiama sofferenza.
Cos’è la cessazione della sofferenza? L’abbandono della brama e le restanti corruzioni. Ciò si chiama la cessazione della sofferenza.
Cos’è il sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza? In questo caso un monaco sviluppa i jhana ultramondani tendenti alla liberazione e che dissipano il ciclo di nascita e morte; egli, con l’abbandonare le false visioni, con l’entrare nel primo stadio, distaccato dai piaceri dei sensi entra e dimora nel primo jhana … (vedi descrizioni precedenti); in quel momento vi è l’Ottuplice Sentiero, cioè, retta visione, punto essenziale del sentiero; (come lo sono anche) il restanti dhamma associati al sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza.
Qual è l’origine della sofferenza? La brama, le restanti corruzioni e i rimanenti dhamma inefficaci. Ciò si chiama l’origine della sofferenza.
Cos’è la sofferenza^ Le tre radici efficaci che sono oggetto degli influssi impuri, i rimanenti dhamma efficaci che sono oggetto degli influssi impuri, i restanti dhamma efficaci e inefficaci che sono oggetto degli influssi impuri, qualsiasi dhamma non operativo, neutro e non effetto di un’azione e tutte le qualità materiali. Ciò si chiama sofferenza.
Cos’è la cessazione della sofferenza? L’abbandonare la brama, le restanti corruzioni e i rimanenti
Dhamma inefficaci. Ciò si chiama la cessazione della sofferenza.
Cos’è il sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza? In questo caso un monaco sviluppa i jhana ultramondani tendenti alla liberazione e che dissipano il ciclo di nascita e morte; egli, con l’abbandonare le false visioni, (come descrizione precedente) …
Qual è l’origine della sofferenza? La brama, le restanti corruzioni, i rimanenti dhamma inefficaci e le tre radici utili che sono oggetto degli influssi impuri. Ciò si chiama l’origine della sofferenza.
Cos’è la sofferenza? I rimanenti dhamma utili che sono oggetto degli influssi impuri, i rimanenti dhamma efficaci e inefficaci che sono oggetto degli influssi impuri, qualsiasi dhamma non operativo né efficaci né inefficaci né effetti dell’azione, e tutte le qualità materiali. Ciò si chiama sofferenza.
Cos’è la cessazione della sofferenza? L’abbandonare la brama, le restanti corruzioni, i rimanenti dhamma inefficaci e le tre radici utili che sono oggetto degli influssi impuri. Ciò si chiama la cessazione della sofferenza.
Cos’è il sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza? (come descrizione precedente) … Ciò si chiama il sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza.
Qual è l’origine della sofferenza? (come descrizioni precedenti) … Ciò si chiama l’origine della sofferenza.
Cos’è la sofferenza? (come descrizioni precedenti) …
Cos’è la cessazione della sofferenza? (come descrizioni precedenti) …
Cos’è il sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza? (come descrizioni precedenti) …
Le quattro verità sono: la sofferenza, l’origine della sofferenza, la cessazione della sofferenza, il sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza.
Qual è l’origine della sofferenza? La brama. Ciò si chiama sofferenza.
Cos’è la sofferenza? Le restanti corruzioni, … (come descrizioni precedenti).
Cos’è la cessazione della sofferenza? L’abbandonare la brama. Ciò si chiama la cessazione della sofferenza.
Cos’è il sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza? In questo caso un monaco sviluppa i jhana ultramondani tendenti alla liberazione e che dissipano il ciclo di nascita e morte; egli, con l’abbandonare le false visioni, con l’entrare nel primo stadio, distaccato dai piaceri dei sensi entra e dimora nel primo jhana … (vedi descrizioni precedenti); in quel momento vi sono i cinque punti essenziali del sentiero, cioè: retta visione, retto pensiero, retto sforzo, retta presenza mentale, retta concentrazione.
Cos’è la retta visione? Tutto ciò che è saggezza … (come descrizioni precedenti).
Cos’è il retto sentiero? Tutto ciò che è mentalità … (come descrizioni precedenti).
Cos’è il retto sforzo? Tutto ciò che è il sorgere dell’energia mentale, … (come descrizioni precedenti).
Cos’è la retta presenza mentale? Tutto ciò che è consapevolezza, … (come descrizioni precedenti).
Cos’è la retta concentrazione (samadhi)? Tutto ciò che è stabilità della coscienza, (come descrizioni precedenti).
Qual è l’origine della sofferenza? La brama, (come descrizioni precedenti).
Cos’è la sofferenza? Gli effetti dei dhamma efficaci e innefficaci che sono oggetto degli influssi impuri, qualsiasi dhamma non operativo né efficace nè inefficace né effetto dell’azione e tutte le qualità materiali. Ciò si chiama sofferenza.
Cos’è la cessazione della sofferenza? L’abbandonare la brama, … (come descrizioni precedenti).
Cos’è il sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza? In questo caso un monaco sviluppa i jhana ultramondani … (come descrizioni precedenti).
Le quattro verità sono: la sofferenza, l’origine della sofferenza, la cessazione della sofferenza, il sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza.
Qual è l’origine della sofferenza? ….. Cos’è la sofferenza? … ecc. (continua con le stesse descrizioni precedenti)
Qui termina l’Analisi secondo l’Abhidhamma.
4.3. Quesiti
Le Quattro Nobili Verità sono: La Nobile Verità della sofferenza, la Nobile Verità dell’origine della sofferenza, la Nobile Verità della cessazione della sofferenza, la Nobile Verità del sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza.
Delle quattro Nobili Verità quante sono efficaci; quante sono inefficaci; quante sono neutre. Delle restanti coppie e triplici quante sono con causa di lamento; quante sono senza causa di lamento.
4.3.1. Le Triplici
La verità dell’origine è inefficace. La verità del sentiero è efficace. La verità della cessazione è neutra. La verità della sofferenza a volte è efficace; a volte è inefficace; a volte è neutra. Due verità a volte sono associate alla sensazione piacevole; a volte sono associate alla sensazione dolorosa; a volte sono associate alla sensazione neutra. La verità della cessazione non dovrebbe essere considerata come associata alla sensazione piacevole; associata alla sensazione dolorosa o associata alla sensazione neutra. La verità della sofferenza a volte è associata alla sensazione piacevole; a volte è associata alla sensazione dolorosa; a volte è associata alla sensazione neutra; a volte non dovrebbe essere considerata come associata alla sensazione piacevole; associata alla sensazione dolorosa o associata alla sensazione neutra. Due verità producono effetti. La verità della cessazione è né effetto né produce effetti. La verità della sofferenza a volte è effetto; a volte produce effetti; a volte è né effetto né produce effetti. La verità dell’origine non è attaccamento (alla brama e alle false visioni), è l’oggetto dell’attaccamento. Due verità non sono attaccamento, non sono oggetto dell’attaccamento. La verità della sofferenza a volte è attaccamento, è oggetto dell’attaccamento; a volte non è attaccamento, è l’oggetto dell’attaccamento. La verità dell’origine è corrotta, è l’oggetto delle corruzione. Due verità non sono corrotte, non sono oggetto delle corruzioni. La verità della sofferenza a volte è corrotta, è l’oggetto delle corruzioni; a volte non è corrotta, è l’oggetto delle corruzioni. La verità dell’origine è accompagnata dall’applicazione iniziale, è accompagnata dall’applicazione sostenuta. La verità della cessazione è senza applicazione iniziale, senza applicazione sostenuta. La verità del sentiero a volte è accompagnata dall’applicazione iniziale, accompagnata dall’applicazione sostenuta; a volte è senza applicazione iniziale, soltanto con l’applicazione sostenuta; a volte è senza applicazione iniziale e senza applicazione sostenuta.
La verità della sofferenza a volte è accompagnata dall’applicazione iniziale, accompagnata dall’applicazione sostenuta; a volte è senza applicazione iniziale, soltanto con l’applicazione sostenuta; a volte è senza applicazione iniziale e senza applicazione sostenuta; a volte non dovrebbe essere considerata come accompagnata dall’applicazione iniziale, accompagnata dall’applicazione sostenuta; senza applicazione iniziale, soltanto con l’applicazione sostenuta o senza l’applicazione iniziale, senza l’applicazione sostenuta. Due verità a volte sono accompagnate da estasi; a volte sono accompagnate da piacere; a volte sono accompagnate da indifferenza. La verità della cessazione non dovrebbe essere considerata come accompagnata da estasi; accompagnata da piacere o accompagnata da indifferenza. La verità della sofferenza a volte è accompagnata da estasi; a volte è accompagnata da piacere; a volte è accompagnata da indifferenza; a volte non dovrebbe essere considerata come accompagnata da estasi; accompagnata da piacere o accompagnata da indifferenza.
Due verità non sono abbandonate sia dal primo sentiero sia dai sentieri successivi. La verità dell’origine a volte deve essere abbandonata dal primo sentiero; a volte deve essere abbandonata dai sentieri successivi. La verità della sofferenza a volte deve essere abbandonata dal primo sentiero; a volte deve essere abbandonata dai sentieri successivi; a volte non deve essere abbandonata dal primo sentiero o dai sentieri successivi.
Due verità non hanno radici da essere abbandonata sia dal primo sentiero sia dai sentieri successivi. La verità dell’origine a volte ha radici da essere abbandonate dal primo sentiero; a volte ha radici da essere abbandonate dai sentieri successivi. La verità della sofferenza a volte ha radici da essere abbandonate dal primo sentiero; a volte ha radici da essere abbandonate dai sentieri successivi; a volte non ha radici da essere abbandonate sia dal primo sentiero sia dai sentieri successivi. La verità dell’origine è cumulativa (continue rinascite e morti). La verità del sentiero è dispersiva. La verità della cessazione è né cumulativa né dispersiva. La verità del sentiero è di sette stadi ultramondani. Tre verità non sono né di sette stadi ultramondani né dello stadio finale ultramondano. La verità dell’origine è inferiore. Due verità sono incommensurabili. La verità della sofferenza a volte è inferiore; a volte è sublime. La verità della cessazione non ha oggetto. La verità del sentiero ha oggetti incommensurabili. La verità dell’origine a volte ha oggetti inferiori; a volte ha oggetti sublimi; non ha oggetti incommensurabili; a volte non dovrebbe essere considerata di avere oggetti inferiori, sublimi o incommensurabili. La verità della sofferenza a volte ha oggetti inferiori; a volte ha oggetti sublimi; a volte non dovrebbe essere considerata di avere oggetti inferiori, sublimi o incommensurabili. La verità dell’origine è inferiore. Due verità sono superiori. La verità della sofferenza a volte è inferiore; a volte è intermedia. La verità della cessazione non è stabile /tempo effettivo). La verità del sentiero è uno stato equo fissato (tempo effettivo). Due verità a volte sono false con dhamma stabili (tempo effettivo); a volte non sono stabili (tempo effettivo).
La verità della cessazione non ha oggetto. La verità dell’origine non dovrebbe essere considerata di avere il sentiero come suo oggetto; il sentiero come sua causa o come suo fattore dominante. La verità del sentiero non ha il sentiero come suo oggetto; ha il sentiero come sua causa; a volte ha il sentiero come suo fattore dominante; a volte non dovrebbe essere considerata di avere il sentiero come suo fattore dominante. La verità della sofferenza ha il sentiero come suo oggetto; non ha il sentiero come sua causa; a volte ha il sentiero come suo fattore dominante; a volte non dovrebbe essere considerata di avere il sentiero come suo oggetto o il sentiero come suo fattore dominante.
Due verità a volte sorgono; a volte non sorgono; non dovrebbero essere considerate come vincolate a sorgere. La verità della cessazione non dovrebbe essere considerata come sorta; non sorta o vincolata a sorgere. La verità della sofferenza a volte sorge; a volte non sorge; a volte è vincolata a sorgere.
Tre verità a volte sono remote; a volte sono future; a volte sono presenti. La verità della cessazione non dovrebbe essere considerata come remota, futura o presente. La verità della cessazione non ha oggetto. La verità del sentiero non dovrebbe essere considerata di avere oggetto remoto; oggetto futuro o presente. Due verità a volte hanno oggetti remoti; a volte hanno oggetti futuri; a volte hanno oggetti presenti; a volte non dovrebbero essere considerate di avere oggetti remoti, futuri o presenti.
La verità della cessazione è esterna. Tre verità a volte sono interne; a volte sono esterne; a volte sono sia esterne sia interne. La verità della cessazione non ha oggetto. La verità del sentiero ha oggetto esterno. La verità dell’origine a volte ha oggetto interno; a volte ha oggetto esterno; a volte ha oggetto sia interno sia esterno. La verità della sofferenza a volte ha oggetto interno; a volte ha oggetto esterno; a volte ha oggetto sia interno sia esterno; a volte non dovrebbe essere considerata di avere oggetto interno; oggetto esterno o sia interno sia esterno.
Tre verità non sono visibili, non sono influenti. La verità della sofferenza a volte è visibile e influente; a volte non è visibile, è influente; a volte non visibile e non è influente.
4.3.2. Le Coppie
La verità dell’origine è radice. La verità della cessazione non è radice. Due verità a volte sono radici; a volte non sono radici. Due verità sono accompagnate da radici. La verità della cessazione non è accompagnata da radice. La verità della sofferenza a volte è accompagnata da radice; a volte non è accompagnata da radice. Due verità sono associate a radici. La verità della cessazione non è associata a radice. La verità della sofferenza a volte è associata a radice; a volte non è associata a radice. La verità dell’origine è radice e accompagnata da radice. La verità della cessazione non dovrebbe essere considerata come radice e accompagnata da radice o accompagnata da radice ma non è radice. La verità del sentiero a volte è radice e accompagnata da radice; a volte è accompagnata da radice ma non è radice. La verità della sofferenza a volte è radice e accompagnata da radice; a volte è accompagnata da radice ma non è radice; a volte non dovrebbe essere considerata come radice e accompagnata da radice o accompagnata da radice ma non è radice. La verità dell’origine è radice e associata a radice. La verità della cessazione non dovrebbe essere considerata come radice e associata a radice o associata a radice ma non è radice. La verità del sentiero a volte è radice e associata a radice; a volte è associata a radice ma non è radice. La verità della sofferenza a volte è radice e associata a radice; a volte è associata a radice ma non è radice; a volte non dovrebbe essere considerata come radice e associata a radice o associata a radice ma non è radice. La verità della cessazione non è radice, non è accompagnata da radice. La verità dell’origine non dovrebbe essere considerata come non radice, è accompagnata da radice o non radice, non è accompagnata da radice. La verità del sentiero a volte non è radice, è accompagnata da radice; a volte non dovrebbe essere considerata come non radice, è accompagnata da radice (o non radice, non è accompagnata da radice). La verità della sofferenza a volte non è radice, è accompagnata da radice; a volte non è radice, non è accompagnata da radice; a volte non dovrebbe essere considerata come non radice, è accompagnata da radice o non radice, non è accompagnata da radice.
Tre verità sono con causa. La verità della cessazione è senza causa. Tre verità sono condizionate. La verità della cessazione è incondizionata. Tre verità non sono visibili. La verità della sofferenza a volte è visibile; a volte non è visibile. Tre verità non sono influenti. La verità della sofferenza a volte è influente; a volte non è influente. Tre verità non sono materiali. La verità della sofferenza a volte è materiale; a volte non è materiale. Due verità sono mondane. Due verità sono ultramondane. Tutte le verità sono conoscibili in un modo; non sono conoscibili in un altro modo. La verità dell’origine è influsso impuro. Due verità non sono influssi impuri. La verità della sofferenza a volte è influsso impuro; a volte non è influsso impuro. Due verità sono oggetto deglii influssi impuri. Due verità non sono oggetto deglii influssi impuri. La verità dell’origine è associata a influssi impuri. Due verità non sono associate a influssi impuri. La verità della sofferenza a volte è associata a influssi impuri; a volte non è associata a influssi impuri. La verità dell’origine è influsso impuro e oggetto degli influssi impuri. Due verità non dovrebbero essere considerate come influssi impuri e oggetto degli influssi impuri o oggetto degli influssi impuri ma non sono influssi impuri. La verità della sofferenza a volte è influsso impuro e oggetto degli influssi impuri; a volte è l’oggetto degli influssi impuri ma non è influsso impuro. La verità dell’origine è influsso impuro e associata a influssi impuri. Due verità non dovrebbero essere considerate influssi impuri e associate a influssi impuri o associate a influssi impuri ma non sono influssi impuri. La verità della sofferenza a volte è influsso impuro e associata a influssi impuri; a volte è associata a influssi impuri ma non è influsso impuro; a volte non dovrebbe essere considerata influsso impuro e associata a influssi impuri o associata a influssi impuri ma non è influsso impuro. Due verità non sono associate a influssi impuri, non sono oggetto degli influssi impuri. La verità dell’origine non dovrebbe essere considerata come non associata a influssi impuri, come oggetto degli influssi impuri o non associata a influssi impuri, come non oggetto degli influssi impuri. La verità della sofferenza a volte non è associata a influssi impuri, è l’oggetto degli influssi impuri; a volte non dovrebbe essere considerata come non associata a influssi impuri, è l’oggetto degli influssi impuri (o non associata a influssi impuri, come non oggetto degli influssi impuri).
La verità dell’origine è catena. Due verità non sono catene. La verità della sofferenza a volte è catena; a volte non è catena. Due verità sono oggetto delle catene. Due verità non sono oggetto delle catene. La verità dell’origine è associata alle catene. Due verità non sono associate alle catene. La verità della sofferenza a volte è associata alle catene; a volte non è associata alle catene. La verità dell’origine + catena e oggetto delle catene. Due verità non dovrebbero essere considerate come catene e oggetto delle catene o oggetto delle catene ma non sono catene. La verità della sofferenza a volte è catena e oggetto delle catene; a volte è oggetto delle catene ma non è catena. La verità dell’origine è catena e associata alle catene. Due verità non dovrebbero essere considerate come catene e associate alle catene o associate alle catene ma non sono catene. La verità della sofferenza a volte è catena e associata alle catene; a volte è associata alle catene ma non è catena; a volte non dovrebbe essere considerata come catena e associata alle catene o associata alle catene ma non è catena. Due verità non sono associate alle catene, non sono oggetto delle catene. La verità dell’origine non dovrebbe essere considerata come non associata alle catene, è oggetto delle catene o non associata alle catene, non è oggetto delle catene. La verità della sofferenza non è associata alle catene, è oggetto delle catene; a volte non dovrebbe essere considerata come non associata alle catene, è oggetto delle catene (o non associata alle catene, non è oggetto delle catene).
La verità dell’origine è legame. Due verità non sono legami. La verità della sofferenza a volte è legame; a volte non è legame. Due verità sono oggetto dei legami. Due verità non sono oggetto dei legami. Due verità non sono associate a legami. Due verità a volte sono associate a legami; a volte non sono associate a legami. La verità dell’origine è legame e oggetto dei legami. Due verità non dovrebbero essere considerate come legami e oggetto dei legami o oggetto dei legami, ma non sono legami. La verità della sofferenza a volte è legame e oggetto dei legami; a volte è oggetto dei legami ma non è legame. La verità dell’origine è legame e associata a legami; a volte non dovrebbe essere considerata come legame e associata a legami (o viceversa). Due verità non dovrebbe essere considerate come legami e associate a legami o associate a legami ma non sono legami. La verità della sofferenza a volte è legame e associata a legami; a volte è associata a legami ma non è legame; a volte non dovrebbe essere considerata come legame e associata a legami o associate a legami ma non è legame. Due verità non sono associate a legami, non sono oggetto dei legami. Due verità a volte non sono associate a legami, sono oggetto dei legami; a volte non dovrebbero essere considerate come non associate a legami, sono oggetto dei legami (o viceversa).
La verità dell’origine è flusso. (Continua come per gli ostacoli). Due verità non sono ostacoli. La verità della sofferenza a volte è ostacolo; a volte non è ostacolo. Due verità sono oggetto degli ostacoli. Due verità non sono oggetto degli ostacoli. La verità dell’origine è associata con gli ostacoli. Due verità non sono associate con gli ostacoli. La verità della sofferenza a volte è associata con gli ostacoli; a volte non è associata con gli ostacoli. La verità dell’origine è ostacolo e oggetto degli ostacoli. Due verità non dovrebbero essere considerate come ostacoli e oggetto degli ostacoli o oggetto degli ostacoli ma non sono ostacoli. La verità della sofferenza a volte è ostacolo e oggetto degli ostacoli ma non è ostacolo. La verità dell’origine è ostacolo e associata agli ostacoli. Due verità non dovrebbero essere considerate come ostacoli e associate agli ostacoli o associate agli ostacoli ma non sono ostacoli. La verità della sofferenza a volte è ostacolo e associata agli ostacoli; a volte è associata agli ostacoli ma non è ostacolo; a volte non dovrebbe essere considerata come ostacolo e associata agli ostacoli o associata agli ostacoli ma non ostacolo. Due verità non sono associate agli ostacoli, non sono oggetto degli ostacoli. La verità dell’origine non dovrebbe essere considerata come non associata agli ostacoli, è oggetto degli ostacoli o non associata agli ostacoli, non è oggetto degli ostacoli. La verità della sofferenza a volte non è associata agli ostacoli, è oggetto degli ostacoli; a volte non dovrebbe essere considerata come non associata agli ostacoli, è oggetto degli ostacoli (o viceversa).
Tre verità non sono inquinanti. La verità della sofferenza a volte è inquinante; a volte non è inquinante. Due verità sono oggetto degli inquinanti. Due verità non sono oggetto degli inquinanti. Due verità non sono associate agli inquinanti. La verità dell’origine a volte è associata agli inquinanti; a volte non è associata agli inquinanti. La verità della sofferenza a volte è associata agli inquinanti; a volte non è associata agli inquinanti; a volte non dovrebbe essere considerata come associata agli inquinanti o non associata agli inquinanti. La verità dell’origine non dovrebbe essere considerata come inquinante e oggetto degli inquinanti; è oggetto degli inquinanti ma non è inquinante. Due verità non dovrebbero essere considerate come inquinanti e oggetto degli inquinanti o oggetto degli inquinanti ma non inquinanti. La verità della sofferenza a volte è inquinante e oggetto degli inquinanti; a volte è oggetto degli inquinanti ma non è inquinante. Due verità non sono associate agli inquinanti, non sono oggetto degli inquinanti. Due verità a volte non sono associate agli inquinanti, sono oggetto degli inquinanti: a volte non dovrebbero essere come non associate agli inquinanti e oggetto degli inquinanti (o viceversa).
Due verità hanno oggetti. La verità della cessazione non ha oggetto. La verità della sofferenza a volte ha oggetto; a volte non ha oggetto. Tre verità non sono coscienza. La verità della sofferenza è coscienza; a volte non è coscienza. Due verità sono formazioni mentali. La verità della cessazione non è un concomitante mentale. La verità della sofferenza a volte è concomitante mentale; a volte non è concomitante mentale. Due verità sono associate con la coscienza. La verità della cessazione non è associata alla coscienza. La verità della sofferenza a volte è associata alla coscienza; a volte non è associata alla coscienza; a volte non dovrebbe essere considerata come associata alla coscienza o non associata alla coscienza. Due verità sono unite alla coscienza. La verità della cessazione non è unita alla coscienza. La verità della sofferenza a volte è unita alla coscienza; a volte non è unita alla coscienza; a volte non dovrebbe essere considerata come unita alla coscienza o non unita alla coscienza. Due verità sono create dalla coscienza. La verità della cessazione non è creata dalla coscienza. La verità della sofferenza a volte è creata dalla coscienza; a volte non è creata dalla coscienza. Due verità sono coesistenti con la coscienza. La verità della cessazione non è coesistente con la coscienza. La verità della sofferenza a volte è coesistente con la coscienza; a volte non è coesistente con la coscienza. Due verità accompagnano la coscienza. La verità della cessazione non accompagna la coscienza. La verità della sofferenza a volte accompagna la coscienza; a volte non accompagna la coscienza. Due verità sono unite e create dalla coscienza. La verità della cessazione non è né unita né creata dalla coscienza. La verità della sofferenza a volte è unita e creata dalla coscienza; a volte non è né unita né creata dalla coscienza. Due verità sono unite, create e coesistenti con la coscienza. La verità della cessazione non è né unita, né creata né coesistente con la coscienza. La verità della sofferenza a volte è unita, creata e coesistente con la coscienza; a volte non è né unita, né creata né coesistente con la coscienza. Due verità sono unite, create e accompagnano la coscienza. La verità della cessazione non è né unita, né creata né accompagna la coscienza. La verità della sofferenza a volte è unita, creata e accompagna la coscienza; a volte non è né unita, né creata né accompagna la coscienza.
Tre verità sono esterne. La verità della sofferenza a volte è interna; a volte è esterna.
Tre verità non sono derivate. La verità della sofferenza a volte è derivata; a volte non è derivata.
Tre verità non sono con attaccamento alla brama e alle false visioni. La verità della sofferenza a volte è con attaccamento; a volte è senza attaccamento. La verità dell’origine è attaccamento. Due verità non sono attaccamento. La verità della sofferenza a volte è attaccamento; a volte non è attaccamento. Due verità sono oggetto dell’attaccamento. Due verità non sono oggetto dell’attaccamento. Due verità non associate all’attaccamento. Due verità a volte sono associate all’attaccamento; a volte non sono associate all’attaccamento. La verità dell’origine è attaccamento e oggetto dell’attaccamento. Due verità non dovrebbero essere considerate come attaccamento e oggetto dell’attaccamento o oggetto dell’attaccamento ma non sono attaccamento. La verità della sofferenza a volte è attaccamento e oggetto dell’attaccamento; a volte è oggetto dell’attaccamento ma non è attaccamento. La verità dell’origine a volte è attaccamento e associata all’attaccamento; a volte non dovrebbe essere considerata come attaccamento e associata all’attaccamento (o viceversa). Due verità non dovrebbero essere considerate come attaccamento e associate all’attaccamento o associate all’attaccamento ma non sono attaccamento. La verità della sofferenza a volte è attaccamento e associata all’attaccamento; a volte è associata all’attaccamento ma non è attaccamento; a volte non dovrebbe essere considerata come attaccamento e associata all’attaccamento o associata all’attaccamento ma non è attaccamento. Due verità non sono associate all’attaccamento, non sono oggetto dell’attaccamento. Due verità a volte non sono associate all’attaccamento, sono oggetto dell’attaccamento; a volte non dovrebbero essere considerate come associate all’attaccamento e oggetto dell’attaccamento (e viceversa).
La verità dell’origine è inquinante. Due verità non sono inquinanti. La verità della sofferenza a volte è inquinante; a volte non è inquinante. Due verità sono oggetto degli inquinanti. Due verità non sono oggetto degli inquinanti. La verità dell’origine è corrotta. Due verità non sono corrotte. La verità della sofferenza a volte è corrotta; a volte non è corrotta. La verità dell’origine è associata agli inquinanti. Due verità non sono associate agli inquinanti. La verità della sofferenza a volte è associata agli inquinanti; a volte non è associate agli inquinanti. La verità dell’origine è inquinante e oggetto degli inquinanti. Due verità non dovrebbero essere considerate come inquinanti e oggetto degli inquinanti o oggetto degli inquinanti ma non sono inquinanti. La verità della sofferenza a volte è inquinante e oggetto degli inquinanti; a volte è oggetto degli inquinanti ma non è inquinante. La verità dell’origine è inquinante e corrotta. Due verità non dovrebbero essere considerate come inquinanti e corrotte o corrotte ma non inquinanti. La verità della sofferenza a volte è inquinante e corrotta; a volte è corrotta ma non è inquinante; a volte non dovrebbe essere considerata come inquinante e corrotta o viceversa. La verità dell’origine è inquinante e associata agli inquinanti. Due verità non dovrebbero essere considerate come inquinanti e associate agli inquinanti o associate agli inquinanti ma non sono inquinanti. La verità della sofferenza a volte è inquinante e associata agli inquinanti; a volte è associata agli inquinanti am non è inquinante; a volte non dovrebbe essere considerata come inquinante e associata agli inquinanti (o viceversa). Due verità non sono associate agli inquinanti, non sono oggetto degli inquinanti. La verità dell’origine non dovrebbe essere considerata come non associata agli inquinanti, è oggetto degli inquinanti o viceversa. La verità della sofferenza a volte non è associata agli inquinanti, è oggetto degli inquinanti; a volte non dovrebbe essere considerata come non associata agli inquinanti, è oggetto degli inquinanti (o viceversa). Due verità non devono essere abbandonate dal primo sentiero. Due verità a volte devono essere abbandonate dal primo sentiero; a volte non devono essere abbandonate dal primo sentiero.
Due verità non devono essere abbandonate dai successivi sentieri. Due verità a volte devono essere abbandonate dai successivi sentieri; a volte non devono essere abbandonate dai successivi sentieri. Due verità non hanno radici da essere abbandonate dal primo sentiero. Due verità a volte hanno radici da essere abbandonate dal primo sentiero; a volte non hanno radici da essere abbandonate dal primo sentiero. Due verità non hanno radici da essere abbandonate dai successivi sentieri. Due verità a volte hanno radici da essere abbandonate dai successivi sentieri, a volte non hanno radici da essere abbandonate dai successivi sentieri.
La verità dell’origine è accompagnata dall’applicazione iniziale. La verità della cessazione è senza applicazione iniziale. Due verità a volte sono accompagnate dall’applicazione iniziale; a volte sono senza applicazione iniziale. La verità dell’origine è accompagnata dall’applicazione sostenuta. La verità della cessazione è senza applicazione sostenuta. Du verità a volte sono accompagnate dall’applicazione sostenuta; a volte sono senza applicazione sostenuta. La verità della cessazione è senza estasi. Tre verità a volte sono con estasi; a volte senza estasi. La verità della cessazione non è accompagnata da estasi. Tre verità a volte sono accompagnata da estati; a volte non sono accompagnate da estasi. La verità della cessazione non è accompagnata da piacere. Tre verità a volte sono accompagnate da piacere; a volte non sono accompagnate da piacere. La verità della cessazione non è accompagnata da indifferenza. Tre verità a volte sono accompagnate da indifferenza; a volte non sono accompagnate da indifferenza. La verità dell’origine è tipica del piano del desiderio. Due verità non sono tipiche del piano del desiderio. La verità della sofferenza a volte è tipica del piano del desiderio; a volte non è tipica del piano del desiderio. Tre verità non sono tipiche del piano materiale. La verità della sofferenza a volte tipica del piano materiale; a volte non è tipica del piano materiale. Tre verità non sono tipiche del piano immateriale. La verità della sofferenza a volte è tipica del piano immateriale; a volte non è tipica del piano immateriale. Due verità sono mondane. Due verità sono ultramondane. La verità del sentiero tende alla liberazione. Tre verità non tendono alla liberazione. La verità del sentiero è tempo effettivo. La verità della cessazione non è tempo effettivo. Due verità a volte è tempo effettivo; a volte non è tempo effettivo. Due verità sono superabili. Due verità non sono superabili. La verità dell’origine è con causa di lamento. Due verità sono senza causa di lamento. La verità della sofferenza a volte è con causa di lamento; a volte è senza causa di lamento.
Qui termina la Sezione dei Quesiti.
L’Analisi delle Verità è terminata.
Traduzione in inglese dalla versione Pali di U Thittila, The Book of Analysis, Published by Pali Text Society, 1969.
Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Vibhanga