Np 21: Patta – Una ciotola in più per l’elemosina

Storia
Prima sotto-storia

Un tempo, quando il Buddha soggiornava a Sāvatthī nel monastero di Anāthapiṇḍika, alcuni monaci stavano accumulando molte ciotole per le elemosine. Quando la gente che passeggiava per le case li vide, si lamentarono e li criticarono: “Come possono i monaci sakya accumulare molte ciotole? Stanno forse iniziando a fare i mercanti di ciotole o a creare un negozio di ciotole?”
I monaci ascoltarono le lamentele di quelle persone e si lamentarono e criticarono quei monaci: “Come fanno quei monaci a conservare delle ciotole in più?”
Dopo aver rimproverato quei monaci in molti modi, ne parlarono al Buddha. Poco dopo egli riunì il Sangha e interrogò i monaci: “È vero, monaci, che fate questo?”
“È vero, signore.”
Il Buddha li rimproverò… “”Stolti, come potete fare questo? Questo influenzerà la fede della gente…” … “E, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così recitata:

Giudizio preliminare
“Se un monaco tiene una ciotola per le elemosine in più, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione.”
In questo modo il Buddha stabilì questa regola di pratica per i monaci.

Seconda sotto-storia
Poco dopo il venerabile Ānanda ricevette una ciotola in più. Voleva darla al venerabile Sāriputta, che soggiornava a Sāketa. Sapendo che il Buddha aveva stabilito una regola che vietava di tenere una ciotola in più, il venerabile Ānanda pensò: “Cosa devo fare ora?” Lo disse al Buddha, che rispose: “Quanto manca, Ānanda, al ritorno di Sāriputta?”
“Nove o dieci giorni, venerabile signore.”
Poco dopo il Buddha diede un insegnamento e si rivolse ai monaci: “Monaci, dovreste tenere una ciotola delle elemosine in più per dieci giorni al massimo. E quindi, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così recitata:

Giudizio finale
“Un monaco deve tenere una ciotola per le elemosine in più per un massimo di dieci giorni. Se la tiene più a lungo, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione.”

Definizioni
Per dieci giorni al massimo:
deve essere tenuta al massimo per dieci giorni.
Una ciotola extra per l’elemosina:
una ciotola non determinata, né assegnata a un altro.
Una ciotola per le elemosine:
Ci sono due tipi di ciotole: la ciotola di ferro e la ciotola di argilla. E ci sono tre dimensioni di ciotole: la ciotola grande, la ciotola media e la ciotola piccola. La ciotola grande: contiene mezzo āḷhaka di riso bollito, un quarto di cibo fresco e una quantità adeguata di curry. La ciotola media: è necessaria una misura nāḷika di riso bollito, una quarta parte di cibo fresco e una quantità adeguata di curry. La ciotola piccola: ci vuole una misura pattha di riso bollito, una quarta parte di cibo fresco e una quantità adeguata di curry. La ciotola piccola ha un volume pari alla metà di quella media. Qualsiasi cosa più grande di questa non è una ciotola, né più piccola.
Se la tiene più a lungo, diventa soggetta a rinuncia:
diventa soggetta a rinuncia all’alba dell’undicesimo giorno. La ciotola deve essere ceduta a un sangha, a un gruppo o a un individuo.
“E, monaci, deve essere ceduta in questo modo. Dopo essersi avvicinato al Sangha, il monaco deve mettersi la veste superiore su una spalla e portare rispetto ai monaci anziani. Poi si accovaccia sui talloni, e a mani giunte dice,
“Venerabili, questa ciotola per le elemosine, che ho tenuto per dieci giorni, deve essere ceduta. La cedo al Sangha.”
Dopo averla ceduta, deve confessare la colpa. La confessione deve essere ricevuta da un monaco competente e capace. La ciotola ceduta deve essere restituita:
“Vi prego, venerabili, chiedo al Sangha di ascoltare. Questa ciotola per le elemosine, che doveva essere ceduta dal monaco tal dei tali, è stata ceduta al Sangha. Se al Sangha sembra appropriato, il Sangha dovrebbe restituire questa ciotola al monaco tal dei tali.”
Oppure: dopo essersi avvicinato a numerosi monaci, il monaco deve sistemare la veste superiore su una spalla e portare rispetto ai monaci anziani. Poi si accovaccia sui talloni, e a mani giunte dire: “Venerabili, questa ciotola per le elemosine, che ho tenuto per dieci giorni, deve essere ceduta. La cedo ai venerabili.”
Dopo averla ceduta, deve confessare la colpa. La confessione deve essere ricevuta da un monaco competente e capace. La ciotola ceduta deve essere restituita:
“Per favore, chiedo ai venerabili di ascoltarmi. Questa ciotola per le elemosine, che doveva essere ceduta dal monaco tal dei tali, è stata ceduta a voi. Se vi sembra opportuno, dovreste restituire questa ciotola al monaco tal dei tali.”
Oppure: dopo essersi avvicinato a un singolo monaco, questo dovrebbe sistemarsi la veste superiore su una spalla, accovacciarsi sui talloni, e a mani giunte dire: “Questa ciotola per le elemosine, che ho tenuto per dieci giorni, deve essere ceduta. La cedo a te.” Dopo averla ceduta, deve confessare la colpa. La confessione deve essere ricevuta dal monaco. La ciotola ceduta deve essere restituita: ‘Ti restituisco questa ciotola dell’elemosina.”

Permutazioni
Se sono più di dieci giorni e lui li percepisce come tali, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione. Se sono più di dieci giorni, ma non ne è sicuro, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione. Se sono più di dieci giorni, ma li percepisce come inferiori, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione.
Se non è stata assegnata, ma ritiene che lo sia, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione. Se non è stata assegnata a un altro, ma lui percepisce che lo è, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione. Se non è stata ceduta, ma percepisce che lo è, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione. Se non è stata persa, ma percepisce che lo è, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione. Se non è stata distrutta, ma percepisce che lo è stata, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione. Se non è stata rotta, ma percepisce che lo è, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione. Se non è stata rubata, ma percepisce che lo è stata, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione.
Se usa una ciotola per le elemosine che dovrebbe essere ceduta senza prima cederla, commette una colpa di cattiva condotta. Se il periodo è inferiore a dieci giorni, ma lo percepisce come superiore, commette una colpa di cattiva condotta. Se sono meno di dieci giorni, ma non ne è sicuro, commette una colpa di cattiva condotta. Se è inferiore a dieci giorni e lo percepisce come inferiore, non c’è colpa.

Nessuna colpa
Non c’è colpa se, entro dieci giorni, la ciotola viene assegnata, ceduta, persa, distrutta, rotta, rubata o presa in custodia; se è pazzo; se è alla prima colpa.
Poco dopo quei monaci non restituirono una ciotola ceduta. Riferirono al Buddha.
“Monaci, una ciotola ceduta deve essere restituita. Se non la restituite, commettete una colpa di cattiva condotta.”
La regola di pratica sulle ciotole dell’elemosina, la prima, è terminata.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Brahmali. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.