17.10.7. Settuplice Esposizione
Quali sono “le sette tendenze latenti”? La tendenza latente della brama per i piaceri dei sensi, la tendenza latente della repulsione, la tendenza latente della presunzione, la tendenza latente della falsa visione, la tendenza latente del dubbio, la tendenza latente della brama per l’esistenza, la tendenza latente dell’ignoranza. Queste sono le sette tendenze latenti.
Quali sono “le sette catene”? La catena della brama per i piaceri dei sensi, la catena della repulsione, la catena della presunzione, la catena della falsa visione, la catena del dubbio, la catena della brama per l’esistenza, la catena dell’ignoranza. Queste sono le sette catene.
Quali sono “le sette evoluzioni”? L’evoluzione della brama per i piaceri dei sensi, l’evoluzione della repulsione, l’evoluzione della presunzione, l’evoluzione della falsa visione, l’evoluzione del dubbio, l’evoluzione della brama per l’esistenza, l’evoluzione dell’ignoranza. Queste sono le sette evoluzioni.
Quali sono “i sette dhamma viziosi”? Chi è senza fede; chi è senza vergogna; chi è senza paura della vergogna; chi è senza istruzione; chi è pigro; chi è senza presenza mentale; chi è senza saggezza. Questi sono i sette dhamma viziosi.
Quali sono “le sette errate azioni”? Uccidere, rubare, condotta sessuale illecita, falsa parola, parole calunniose, parole offensive, parole frivole. Queste sono le sette errate azioni.
Quali sono “i sette tipi di presunzione”? Presunzione, eccessiva presunzione, informe presunzione, presunzione auto-irriverente, presunzione sovrastimata, auto-presunzione, falsa presunzione. Questi sono i sette tipi di presunzione.
Quali sono “le sette errate teorie”? In questo caso una persona, asceta o bramano, così afferma, così teorizza: ‘Siccome, amico, quest’anima ha forma, è connessa con i quattro grandi elementi essenziali, è prodotta da madre e padre, alla dissoluzione del corpo viene annientata, distrutta, non esiste dopo la morte; perciò, amico, quest’anima è totalmente annientata.’; così alcuni teorizzano l’annientamento, la distruzione, la non esistenza dell’essere esistente.
Un altro così afferma: ‘Amico, quest’anima esiste davvero, non dico che non esiste. Però, amico, quest’anima non è completamente annientata. Anzi esiste un’altra anima che ha forma relativa ai deva ed è caratteristica del piano del desiderio, utilizza il fattore nutritivo (del cibo); questo tu non lo sai, non lo vedi; io questo lo so, lo vedo; quindi, amico, quell’anima alla dissoluzione del corpo viene annientata, distrutta, non esiste dopo la morte; perciò, amico, quest’anima è totalmente annientata.‘; così altri teorizzano l’annientamento, la distruzione, la non esistenza dell’essere esistente.
Un altro così afferma: ‘Amico, quest’anima esiste davvero, non dico che non esiste. Però, amico, quest’anima non è completamente annientata. Anzi esiste un’altra anima che ha forma relativa ai deva, è mente che ha arti grandi e piccoli, e non manca di facoltà; questo tu non lo sai, non lo vedi; io questo lo so, lo vedo; quindi, amico, quell’anima alla dissoluzione del corpo, ecc. … (come prima).
Un altro così afferma: ‘Amico, quest’anima esiste davvero, non dico che non esiste. Però, amico, quest’anima non è completamente annientata. Anzi esiste un’altra anima che, dopo aver superato completamente le percezioni della forma, avendo concluso le percezioni delle influenze dei sensi e non prestando attenzione alla diversità delle percezioni, così medita: ‘Infinito è lo spazio.’, e raggiunge lo stato dello spazio infinito; tu non lo sai, non lo vedi; io questo lo so, lo vedo; quindi, amico, quell’anima alla dissoluzione del corpo, ecc. … (come prima).
Un altro così afferma: ‘Amico, quest’anima esiste davvero, non dico che non esiste. Però, amico, quest’anima non è completamente annientata. Anzi esiste un’altra anima che, dopo aver superato completamente lo stato dello spazio infinito, così medita: ‘Infinita è la coscienza.’, e raggiunge lo stato della coscienza infinita; tu non lo sai, non lo vedi; io questo lo so, lo vedo; quindi, amico, quell’anima alla dissoluzione del corpo, ecc. … (come prima).
Un altro così afferma: ‘Amico, quest’anima esiste davvero, non dico che non esiste. Però, amico, quest’anima non è completamente annientata. Anzi esiste un’altra anima che, dopo aver superato completamente lo stato della coscienza infinita, così medita: ‘Vi è il nulla.’, e raggiunge lo stato della vacuità; tu non lo sai, non lo vedi; io questo lo so, lo vedo; quindi, amico, quell’anima alla dissoluzione del corpo, ecc. … (come prima).
Un altro così afferma: ‘Amico, quest’anima esiste davvero, non dico che non esiste. Però, amico, quest’anima non è completamente annientata. Anzi esiste un’altra anima che, dopo aver superato completamente lo stato della vacuità raggiunge lo stato della né-percezione-nè-non-percezione; questo tu non lo sai, non lo vedi; io questo lo so, lo vedo; quindi, amico, quell’anima alla dissoluzione del corpo viene annientata, distrutta, non esiste dopo la morte; perciò, amico, quest’anima è totalmente annientata.‘; così altri teorizzano l’annientamento, la distruzione, la non esistenza dell’essere esistente. Queste sono le sette errate teorie.
Qui termina la Settuplice Esposizione.
Traduzione in inglese dalla versione Pali di U Thittila, The Book of Analysis, Published by Pali Text Society, 1969. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Vibhanga