I consapevoli si applicano, non trovano piacere in una dimora (fissa).
Come cigni, abbandonano lo stagno; essi abbandonano la casa, la corrente (dell’esistenza).
Viaggiano nel cielo come cigni, seguendo il sentiero del sole, padroni della propria vita.
I saggi, avendo sconfitto l’esercito di Māra, escono dai mondi.
Senza aver praticato la vita santa, senza aver ottenuto ricchezza in gioventù,
giacciono a rimuginare come vecchie gru, o come piccoli pesci in uno stagno (in secca).
Senza aver praticato la vita santa, senza aver ottenuto ricchezza in gioventù,
giacciono come frecce spuntate, rimuginando cose passate.
Non si deve pensare che il male sia piccolo: “Questo non accadrà a me”.
Con la caduta di gocce d’acqua, anche una grande brocca si riempie.
Gli stolti si riempiono di male, anche compiuto poco a poco.
Non si deve pensare che il bene sia piccolo: “Questo non accadrà a me”.
Con la caduta di gocce d’acqua, anche una grande brocca si riempie.
I saggi si riempiono di merito, anche accumulato poco a poco.
Coloro che attraversano l’oceano (dell’esistenza) si legano a una zattera (meritoria),
sono persone sagge che hanno attraversato; costoro hanno superato i fiumi (delle passioni).
Il Beato Buddha ha raggiunto l’altra riva, il Brahmano (l’Asceta) sta sulla terraferma.
I monaci qui si bagnano (nella purezza), mentre altri si legano ancora alla zattera.
Che bisogno c’è di un pozzo, dove l’acqua è ovunque?
Avendo sradicato la radice della brama, per chi si dovrebbe andare in cerca?
I lavandai puliscono con l’acqua, i fabbri piegano (il ferro) col fuoco,
i falegnami lavorano il legno, i saggi domano sé stessi.
Come uno stagno molto profondo, limpido e non turbato,
così, avendo ascoltato il vero Dharma, i saggi diventano sereni.
Simile alla terra, non si lascia contaminare;
come un palo di confine, incrollabile;
come uno stagno con il fango depositato, placato;
i saggi diventano privi di impurità.
(Fine del capitolo sull’acqua, Udakavargaḥ 17)
Udānavarga, Franz Bernhard (1965). © Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported License. Tradotto dal sanscrito con l’IA.
Testo: Udānavarga