Skip to content

Uv 16: Prakīrṇakavarga – Miscellanea

Bisogna prima vegliare sul proprio dovere,
affinché il mio dovere non venga trascurato quando è il momento di agire.
Colui che agisce per tempo, anticipando l’azione,
non viene mai ostacolato nel momento del dovere.

L’uomo si impegni finché l’obiettivo non è raggiunto;
veda il bene per sé affinché avvenga proprio come desidera.

Alzatevi! Impegnatevi! Create un’isola per voi stessi!
Come un artigiano rimuove le impurità dell’argento, rimuovete le impurità da voi stessi.
Purificati dalle macchie, privi di colpa,
non subirete più nascita e vecchiaia.

Coloro che si vergognano di ciò di cui non ci si dovrebbe vergognare
e non si vergognano di ciò di cui ci si dovrebbe vergognare,
che vedono pericolo dove non ce n’è e non ne vedono dove c’è,
abbracciando false visioni, gli esseri vanno verso una dolorosa rinascita.

Colui che prima era negligente in questo mondo e in seguito non lo è più,
egli illumina questo mondo come la luna libera da nuvole.

Colui che prima era negligente in questo mondo e in seguito non lo è più,
egli, ricordato nel mondo, supera completamente questo attaccamento.

Se anche un giovane intraprende la vita spirituale e si applica nell’insegnamento del Buddha,
egli illumina questo mondo come la luna libera da nuvole.

Se anche un giovane intraprende la vita spirituale e si applica nell’insegnamento del Buddha,
egli, ricordato nel mondo, supera completamente questo attaccamento.

Colui la cui azione malvagia viene schiacciata da un’azione virtuosa,
egli illumina questo mondo come la luna libera da nuvole.

Colui la cui azione malvagia viene schiacciata da un’azione virtuosa,
egli, ricordato nel mondo, supera completamente questo attaccamento.

Colui che non si affligge nella vita e neppure nella morte,
egli, il saggio che ha realizzato lo stato (del Nirvāṇa), su punto di morte non si addolora.

Colui che non si affligge nella vita e neppure nella morte,
egli, il saggio che ha realizzato lo stato, in mezzo al dolore non si addolora.

Colui che non si affligge nella vita e neppure nella morte,
egli, il saggio che ha realizzato lo stato, risplende in mezzo ai parenti.

Avendo abbandonato gli stati oscuri (impuri), monaci, coltivate quelli luminosi (puri)!
Giungendo dal mondo condizionato a quello incondizionato, si accresce la distaccata purezza.
Lì il nobile si diletti, avendo abbandonato i desideri, senza possessi.

Poiché il puro ottiene sempre il risultato, il puro sempre prospera,
puro nell’azione il voto (spirituale) sempre riesce.

I campi hanno il difetto dell’erba (infestante); queste persone hanno il difetto della passione.
Perciò, donando a coloro che sono privi di passione, il dono diventa di grande frutto.

I campi hanno il difetto dell’erba; queste persone hanno il difetto dell’odio.
Perciò, donando a coloro che sono privi di odio, il dono diventa di grande frutto.

I campi hanno il difetto dell’erba; queste persone hanno il difetto dell’illusione.
Perciò, donando a coloro che sono privi di illusione, il dono diventa di grande frutto.

I campi hanno il difetto dell’erba; queste persone hanno il difetto della superbia.
Perciò, donando a coloro che sono privi di superbia, il dono diventa di grande frutto.

I campi hanno il difetto dell’erba; queste persone hanno il difetto dell’avarizia.
Perciò, donando a coloro che sono privi di avarizia, il dono diventa di grande frutto.

I campi hanno il difetto dell’erba; queste persone hanno il difetto della brama.
Perciò, donando a coloro che sono privi di brama, il dono diventa di grande frutto.

Il sesto (senso, la mente) è sovrano; un re che regna è passionale.
Senza passione si diventa privi di passione; se passionale, si è chiamati immaturo (bāla).

La città (del corpo) ha per mura le ossa, intonacata con carne e sangue,
dove passione, odio, orgoglio e ipocrisia sono imprigionati.

La sofferenza sorge sempre da una causa;
avendola compresa, colui che è legato lì da essa,
al momento opportuno abbandona l’attaccamento;
non sono cause esterne ad abbandonare quella grande piena (della sofferenza).

(Fine del capitolo miscellaneo, Prakīrṇakavargaḥ 16)

UdānavargaFranz Bernhard (1965). © Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported License. Tradotto dal sanscrito con l’IA.

TestoUdānavarga