La fede, la vergogna morale, la virtù e la generosità
sono questi i Dharma lodati dai saggi.
Questo è il sentiero celeste che conduce
al mondo divino.
Gli avari non raggiungono il mondo divino,
gli stolti non lodano la generosità.
Ma il saggio che dona con fede
trova felicità nell’aldilà.
La fede è la vera ricchezza dell’uomo,
il Dharma ben praticato porta felicità.
La verità è il più dolce dei sapori,
e chi vive con saggezza è il migliore tra i viventi.
La fede è la ricchezza degli Arahat,
il Dharma che conduce al Nirvana.
Chi è devoto ottiene saggezza,
e diventa perspicace in ogni cosa.
Con la fede si attraversa il fiume delle passioni,
con la vigilanza si supera l’oceano dell’esistenza,
con l’energia si abbandona la sofferenza,
con la saggezza ci si purifica.
La fede è la compagna dell’uomo,
la saggezza lo guida.
Il monaco che gioisce nel Nirvana
recide i legami dell’esistenza.
Chi ha fede, virtù, non-violenza,
autocontrollo e disciplina,
è libero dai difetti, saggio,
ed è chiamato un vero santo.
Colui che è ricco di fede e virtù,
generoso e senza invidia,
ovunque vada è onorato.
La fede e la saggezza che il saggio ottiene in questa vita
sono la sua vera ricchezza,
tutto il resto è inferiore.
Desiderare la visione dei Nobili,
dedicarsi all’ascolto del vero Dharma,
essere libero dall’impurità dell’invidia:
costui è chiamato “uomo di fede”.
L’uomo di fede riceve il merito
che nemmeno i ladri possono rubare.
I ladri possono portare via le ricchezze,
ma i saggi gioiscono quando incontrano i santi.
Alcuni donano secondo la loro fede,
secondo i loro mezzi.
Ma chi si rattrista vedendo altri offrire cibo e bevande,
non raggiungerà mai la concentrazione.
Ma chi ha reciso queste invidiose meschinità
come si taglia la cima di una palma,
raggiunge la concentrazione,
di giorno e di notte.
Non frequentare chi è privo di fede,
come un lago senz’acqua.
Se lo scavassi, troveresti solo fango
dall’odore disgustoso.
Frequenta piuttosto il saggio devoto,
come chi cerca acqua pura
in un lago limpido,
fresco e senza impurità.
Non attaccarsi agli indifferenti,
perché qui la gente si consuma.
Evita chi è senza gioia,
e avvicinati a chi ha il cuore sereno.
(Fine del capitolo sulla fede, capitolo 10)
Udānavarga, Franz Bernhard (1965). © Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported License. Tradotto dal sanscrito con l’IA.
Testo: Udānavarga