Così ho sentito. In una certa occasione il Beato soggiornva a Kosambi al monastero di Ghosita. Ora a quel tempo le zone interne del parco reale riservate alle donne del re Udena si incendiarono, e 500 donne, con a capo Samavati, morirono.
Quindi di mattina presto, un gran numero di monaci, si vestirono e dopo aver preso mantello e scodella, si recarono a Kosambi in cerca di elemosina. Finita la questua a Kosambi, dopo il pasto, al ritorno dal loro giro di elemosina, andarono dal Beato e, dopo averlo salutato, si sedettero ad un lato. Appena seduti, dissero al Beato: “Signore, le zone interne del parco reale riservate alle donne del re Udena si sono incendiate, e 500 donne, con a capo Samavati, sono morte. Qual è la destinazione di queste seguaci laiche? Quale sarà la loro futura nascita?”
“Monaci, alcune di queste seguaci laiche sono ‘entrate nella corrente’, alcune a tornare una sola volta, e altre a non tornare. In nessun caso la morte di queste seguaci laiche è stata senza un [nobile] frutto.”
Allora il Beato, in quella occasione, declamò questi solenni versi ispirati:
Legato dall’illusione, il mondo
appare idoneo all’esistenza.
Legato dalle acquisizioni, per lo stolto,
avvolto dall’oscurità,
sembra eterno,
ma per colui che vede,
c’è il nulla.
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Thanissaro Bhikkhu. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Udana