Così ho sentito. In una certa occasione il Beato soggiornava a Rajagaha nel boschetto di bambù, al Tempio degli scoiattoli. Ora in quell’occasione due gruppi a Rajagaha erano innamorati di una cortigiana, le loro menti ammaliate. Discutendo, litigando e disputando, si calunniavano l’un l’altro, si colpivano l’un l’altro con pugni, con bastoni, con coltelli, tanto che alcuni di loro morivano o soffrivano come se stessero per morire.
Quindi di mattina presto, un gran numero di monaci si vestirono e dopo aver preso mantello e scodella, si recarono a Savatthi in cerca di elemosina. Dopo la questua a Savatthi, dopo il pasto, al ritorno dal loro giro di elemosina, andarono dal Beato e, dopo averlo salutato, si sedettero ad un lato. Appena seduti, dissero al Beato: “Attualmente, due gruppi a Rajagaha sono innamorati di una cortigiana, le loro menti ammaliate. Discutendo, litigando e disputando, si calunniano l’un l’altro, si colpiscono l’un l’altro con pugni, con bastoni, con coltelli, tanto che alcuni di loro muoiono o soffrono come se stessero per morire.”
Allora il Beato, in quella occasione, declamò questi solenni versi ispirati:
Ciò che è stato ottenuto, ciò che dovrà essere ottenuto,
sono entrambi contaminati da colui che segue
le afflizioni.
Coloro per cui i precetti e le discipline
sono l’essenza della pratica,
per cui la castità è l’essenza della vita religiosa:
ciò è un estremo.
Coloro che dicono: “Non vi è nessun danno nei desideri dei sensi”:
ciò è il secondo estremo.
Entrambi questi estremi causano l’aumento dei cimiteri,
e i cimiteri causano l’aumento dei punti di vista.
Non conoscendo profondamente questi due estremi,
alcuni si reprimono,
altri eccedono.
Ma coloro che profondamente li conoscono,
non gli danno vita,
non generano effetti
attraverso loro.
E per queste persone,
non girerà di nuovo la ruota
delle rinascite.
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Thanissaro Bhikkhu. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Udana