Theragatha 9: Bhuta (estratto) {vv. 522-526}
Quando l’impetuosa tempesta tuona nella nebbia,
e fiumi di pioggia riempiono le rotte degli uccelli,
annidato in una grotta di montagna, il monaco medita.
– Non esiste miglior gioia.
Quando lungo i fiumi il germogliare dei fiori
avvolge il paesaggio di verde,
seduto sulla riva, con mente lieta, egli medita.
– Non esiste miglior gioia.
Quando nel profondo della notte, in una solitaria foresta,
la pioggia cade e si odono rumori di bestie feroci,
annidato in una grotta di montagna, il monaco medita.
– Non esiste miglior gioia.
Quando controllando se stesso e il suo pensiero discorsivo,
(dimorando in una caverna tra le montagne),
privo di paura e di angosce, egli medita.
– Non esiste miglior gioia.
Quando felice – puro, privo di veleni e sofferenza,
non impedito, libero, senza legami —
avendo distrutto tutti gli influssi impuri, egli medita.
– Non esiste miglior gioia.