Quando la gru con le sue belle ali bianche,
spaventata dall’oscura nuvola di pioggia,
fugge, cercando riparo,
allora il fiume Ajakaraṇī mi incanta.
Quando la gru, così pura e bianca,
spaventata dall’oscuro temporale,
cerca una grotta in cui ripararsi, ma non riesce a vederne una,
allora il fiume Ajakaraṇī mi incanta.
Chi non sarebbe deliziato
dagli alberi di rose e meli
che adornano entrambe le rive del fiume,
là, dietro la mia grotta?
Senza serpenti, quello sciame di morte,
le pigre rane gracchiano:
“Oggi non è il momento di allontanarsi dai ruscelli di montagna;
Ajakaraṇī è sicuro, piacevole e delizioso.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato e Jessica Walton, 2019. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Theragatha