“La mia fede aumentava
mentre ascoltavo il Dhamma, così pieno di significato.
Il disincanto è ciò che è stato insegnato,
senza alcun attaccamento.”
“Ci sono così tante realtà belle
in questa vasta terra.
I pensieri creano disturbo,
attraenti, e provocano la brama.
Proprio come una nuvola di pioggia si blocca
sulla polvere sollevata dal vento,
così i pensieri si bloccano
se visti con saggezza.
Tutte le condizioni sono impermanenti –
quando ciò è visto con saggezza
si cresce disillusi dalla sofferenza:
questo è il sentiero della purezza.
Tutti i principi sono non-Sé –
quando ciò è visto con saggezza
si cresce disillusi dalla sofferenza:
questo è il sentiero della purezza.
Il monaco anziano che si è risvegliato subito dopo il Buddha,
Koṇḍañña, è molto energico.
Ha rinunciato alla nascita e alla morte,
e ha completato il viaggio spirituale.
Ci sono correnti, insidie e forti trappole,
e una montagna difficile da scalare;
rompere le trappole e le insidie,
frantumare la montagna così difficile da scalare,
attraversare la riva lontana,
chi pratica i jhana è liberato dai legami di Māra.
Quando un monaco è altezzoso e volubile,
affidandosi a cattivi amici,
affonda nel grande fiume,
travolto da un’onda.
Ma chi è fermo e stabile,
attento, con i sensi controllati,
saggio, con buoni amici,
pone fine alla sofferenza.
Con le ginocchia bitorzolute,
magro e venoso,
mangiando e bevendo con moderazione.
lo spirito di questa persona è imperterrito.
Tormentato da mosche e zanzare
nella natura selvaggia, la grande foresta,
si deve resistere con attenzione,
come un elefante a capo della battaglia.
Non desidero la morte;
non desidero la vita;
aspetto il mio tempo,
come un manovale che aspetta il suo salario.
Non desidero la morte;
non desidero la vita;
aspetto il mio tempo,
consapevole e attento.
Ho servito il maestro
e adempiuto agli insegnamenti del Buddha.
Il pesante fardello è stato deposto,
l’attaccamento alla rinascita è stato sradicato.
Ho raggiunto la meta
per la quale ho intrapreso la vita ascetica
abbandonando la vita laica –
a cosa mi servono i discepoli?”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato e Jessica Walton, 2019. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Theragatha